Una vera e propria epidemia. È quella scatenata dall’uso del tabacco, che ogni anno uccide circa 6 milioni di persone, di cui oltre 600.000 muoiono a causa del fumo passivo.
Per reclutare nuovi fumatori, l’implacabile macchina di marketing si rivolge ora a un target sempre più giovane, soprattutto alle ragazze. Ma se non agiamo subito, perderanno la vita a causa di questo vizio assassino fino a 8 milioni di persone entro il 2030, di cui oltre l’80% vivrà in paesi a basso e medio reddito. Sono questi gli allarmanti dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, nata per incoraggiare le persone ad astenersi per almeno 24 ore dal consumo di tabacco, invitandole a smettere di fumare in via definitiva, che si celebra oggi.
Il tema scelto quest’anno è “Tobacco industry interference“, ovvero “Le interferenze dell’industria del tabacco“, perché la campagna si concentrerà focalizzerà sul bisogno di esporre e respingere gli spudorati e sempre più aggressivi tentativi dell’industria del tabacco di minare gli sforzi mondiali nel ridurne l’uso tra la popolazione. Per esempio, nel tentativo di fermare l’adozione delle avvertenze sanitarie con pittogrami sui pacchetti di sigarette, l’industria del tabacco ha recentemente adottato la nuova tattica di denunciare i paesi ai sensi dei trattati bilaterali per gli investimenti, sostenendo che gli avvertimenti incidono sulla possibilità delle società di usare i loro marchi legalmente registrati.
È sempre maggiore, quindi, “la necessità di vigilare gli sforzi da parte dell’industria del tabacco di minare o sovvertire i tentativi di controllo del tabacco e la necessità di essere informati sulle attività dell’industria del tabacco“, spiega l’Oms in una nota.
A regolare la lotta al tabagismo è la Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco dell’OMS (WHO FCTC), un trattato entrato in vigore nel 2005 e che da allora ha subito diversi attacchi dall’industria. Il documento è stato ratificato da 170 Paesi, e riafferma il diritto di tutte le persone al più alto standard di salute. Esso vincola i Paesi aderenti a impegni tra cui: proteggere le persone dall’esposizione al fumo, informare la cittadinanza dei rischi che corre in termini di salute per via del tabacco, aiutare chiunque voglia liberarsi da questa dipendenza. La Giornata Mondiale senza Tabacco intende quindi “rendere consapevoli i politici e l’opinione pubblica delle tattiche nefaste e nocive dell’industria del tabacco”. “I leader nazionali devono resistere a queste tattiche e usare tutta la forza della Convenzione per salvaguardare la salute delle persone dal flagello del tabacco“, spiega Douglas Bettcher, direttore del Tobacco Free Initiative department dell’Oms.
E in Italia? Anche nel Bel Paese la situazione appare tragica: ogni anno il tabagismo provoca più di 70 mila morti. Allora è arrivato davvero il momento di smettere, perché di motivi per farlo ce ne sono davvero molti. Noi, ad esempio, ne abbiamo trovati 10.
Roberta Ragni