È atterrato a Port au Prince il primo dei 7 aerei cargo di Medici Senza Frontiere. A comunicarlo è la stessa MSF, in prima linea nel fornire aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. Il velivolo è giunto dal centro logistico di MSF a Panama, recando 25 tonnellate di materiale di soccorso, tra cui 3 kit con materiale medico d’urgenza e coperte, teli di plastica, set per cucinare e per l’igiene personale, tende e contenitori per l’acqua.
Il terremoto di magnitudo 7, che lo scorso martedì sera (le 17 ad Haiti) ha colpito la Repubblica Dominicana, ha letteralmente raso al suolo la capitale, poichè l’epicentro si trovava a soli 15 km. Attualmente si parla di 500 mila morti, cifre non confermate e probabilmente non confermabili ancora per molto. E si scava ancora sotto le macerie.
Gli aiuti immediatamente necessari sono quelli legati all’assistenza medica. Proprio per questo, Medici Senza Frontiere si è mossa tempestivamente, per cercare di curare chi miracolosamente è sopravvissuto alla catastofe. Fratture e traumi alla testa, ma anche danni più seri. La tenda che MSF ha allestito è letteralmente presa d’assalto da chi cerca aiuto.
Per far fronte alla situazione, una delle equipe si sta trasferendo nel principale ospedale pubblico nel quartiere di Cité Soleil, dove già MSF aveva operato in precedenza e dove potrà usufruire di una sala operatoria per i casi che ne necessitano. Ma il personale medico attualmente presente non basta a fronteggiare la situazione.
In queste ore si attendonoaltri 80 operatori di MSF, insieme ad un ospedale da campo con due sale operatorie. “I generi di prima necessità sono sempre stati scarsi a Port-au-Prince, ma la situazione è peggiorata enormemente ora”, dichiara Vincent Hoedt, uno dei coordinatori di MSF. “E ovviamente siamo preoccupati per le persone che sono già indebolite a causa delle ferite. Anche la benzina inizia a scarseggiare, il che influisce negativamente sul funzionamento di equipaggiamenti vitali”. Una situazione terribile, il dramma di un popolo già provato dalla fame e dalle malattie. Un popolo che nonostante i lutti e il dolore, non smette di intonare i propri canti popolari.
Francesca Mancuso