Nell’elenco sempre crescente dei pro e dei contro delle diete vegane, il rischio più elevato di fratture ossee sembra rafforzare con decisione l’elenco dei possibili inconvenienti.
Stando a quanto afferma uno studio condotto di recente, e pubblicato sulla rivista BMC Medicine, infatti, i vegani e i vegetariani possono essere più a rischio di fratture ossee rispetto a coloro che inseriscono la carne nella propria dieta. Ma perché?
Andando con ordine, i ricercatori dell’Università di Oxford sottolineano come le fratture in età adulta e in età avanzata siano piuttosto comuni, e come studi precedenti abbiano già dimostrato che i vegetariani hanno una minore densità minerale ossea rispetto ai non vegetariani. La densità ossea è una misura della quantità di minerali (soprattutto, calcio e fosforo) contenuti in un certo volume di ossa.
“Questo è il primo studio completo e il più grande studio fino ad oggi a guardare i rischi di entrambe le fratture totali (fratture che si verificano in qualsiasi parte del corpo) e le fratture in diversi siti in persone di diverse abitudini alimentari abituali”, ha detto l’autore principale dello studio, Tammy Tong, un epidemiologo nutrizionale presso il Nuffield Department of Population Health presso l’Università di Oxford.
A margine dell’analisi, gli autori hanno scoperto che rispetto alle persone che mangiano anche carne, i vegani che hanno una minore assunzione di calcio e proteine avevano in media un rischio maggiore del 43% di fratture ovunque, e nelle anche, gambe e vertebre.
I vegetariani avevano altresì un rischio maggiore di fratture dell’anca rispetto a chi mangiava carne, ma il rischio è stato parzialmente ridotto quando i ricercatori hanno considerato l’indice di massa corporea e il consumo sufficiente di calcio e proteine. Tuttavia, il rischio era ancora più alto per i vegani, anche con questi fattori presi in considerazione.
“I risultati dello studio supportano un crescente corpo di ricerca sulla salute delle ossa con l’assunzione di proteine e calcio così come BMI (indice di massa corporea),” ha detto Lauri Wright, nutrizionista dietista registrato e presidente del dipartimento di nutrizione e dietetica presso la University of North Florida. “Proteine e calcio sono i due componenti principali dell’osso” – ha precisato ulteriormente.
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Ad ogni modo, è difficile cercare di arrivare a delle valutazioni troppo ampie dinanzi a questo studio. Le limitazioni della ricerca includevano infatti il fatto che la maggior parte dei partecipanti fossero bianchi europei, e donne. Inoltre, gli autori non avevano dati su qualsiasi integrazione di calcio assunta dalle persone coinvolte nel campione, o sulle cause delle fratture.