L’influenza A ha smesso di impaurire le popolazioni mondiali, lasciando comunque sul campo, allo stato, 12.220 decessi (dati OMS, 2009). I dati dicono anche che in Europa occidentale e Nord America, il picco sembra ormai passato. Ma diversi focolai sono ancora in corso, e se anche abbiamo meno paura di contrarre la H1N1, perché andarle per forza incontro?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel bollettino numero 81, ha tracciato la mappa più attuale di trasmissione dell’influenza suina. Le zone di trasmissione pandemica attualmente più attive sono in Europa centrale e orientale. Aumenti dei tassi sono stati segnalati in almeno tre paesi dell’Europa orientale, Georgia, Montenegro e Ucraina. Persistenza invece per la Grecia, Polonia, Bulgaria, Serbia, Ucraina, e la Regione degli Urali della Federazione russa.
Anche se con pochi dati disponibili, viene indicata anche la trasmissione ad alta intensità che si sta verificando nei paesi del Nord Africa, lungo la costa del Mediterraneo, in Algeria, Tunisia ed Egitto.
In Asia centrale, dati limitati indicano però che la circolazione del virus dell’influenza rimane attivo, ma la trasmissione dovrebbe avere recentemente raggiunto un picco in alcuni luoghi. In Asia occidentale, Israele, Iran, Iraq, Oman, e Afghanistan sembrano aver superato il periodo di picco di trasmissione il mese scorso.
Stesso discorso per l’Asia orientale. Lieve aumento solo in Mongolia. In Asia meridionale, l’attività dell’influenza continua ad essere piuttosto intensa, soprattutto nel nord dell’India, in Nepal ed in Sri Lanka.
In tutta l’America, sebbene diffusa, la pandemia sta regredendo, ed i casi sono in sostanziale diminuzione.