Allarme a Milano. Nel corso dei mesi di dicembre e gennaio sono stati riscontrati 7 casi di leucemia linfoblastica acuta, su altrettanti bambini.
Si tratta di una forma molto acuta della malattia. Tre dei piccoli colpiti, che hanno 6, 8 e 11 anni, frequentavano la stessa scuola, la Cuoco Sassi di via Corridon. Ma anche un’altra piccola ha il fratello che frequenta la stessa scuola. Nessun apparente collegamento tra questi bambini e gli altri tre casi.
Attualmente tutti i bambini sono tenuti sotto osservazione presso la clinica pediatrica dell’ospedale San Gerardo di Monza. La loro situazione è complessa. A tal proposito a breve sarà istituito un gruppo di lavoro che comprenderà gli esperti della Asl, insieme a Regione, Comune di Milano, docenti della scuola e genitori degli alunn, per cercare di comprendere le cause.
Gli esiti di tali ricerche dovrebbero essere pronti per aprile. Luigi Bisanti, responsabile dell’epidemiologia dell’Asl di Milano, tenta di rassicurare sul problema: “Se tutto andrà come previsto dagli specialisti, non si riscontrerà alcune legame tra il fattore di rischio e le leucemie”.
Ma se così non fosse, quali prospettive si aprirebbero? Secondo Bisanti, due sarebbero le possibilità: la prima è che si sia trattato di un evento improbabile ma non impossibile, di una stranissima casualità, l’altra è che si sa ancora troppo poco per emettere un giudizio definitivo e completo.
Aggiunge ancora Bisanti: “I casi di leucemia attesi in un anno sui bambini sono 8-12, però quando si parla di leucemia non ci sono correlazioni causa-effetto certe, ma una serie di sospetti che danno deboli suggerimenti”. Si attende allora l’esito delle indagini del gruppo di lavoro che “sta già esaminando l’elenco completo di tutti i fattori di rischio che sono plausibilmente collegati alla malattia secondo la letteratura scientifica”.
Francesca Mancuso