In Nuova Zelanda è stata varata una durissima legge antifumo, probabilmente la più drastica mai vista fino ad ora. Si chiama “Smoke-free Environments Amendment Bill” e si pone l’obiettivo del “divieto totale entro il 2025“.
Pugno duro, quindi, contro la piaga della dipendenza da nicotina da parte del ministro della Salute Tariana Turia: vietata l’esposizione dei pacchetti sugli scaffali dei rivenditori e la diffusione di qualsiasi forma di messaggio pubblicitario e punita severamente la vendita ai minori con multe salate fino all’equivalente di 6.000 euro.
Misure che si aggiungono a quelle già presenti sull’isola oceanica, dalla messa al bando dei distributori automatici al divieto assoluto di fumare sul luogo di lavoro e nelle carceri, fino all’obbligo di stampare immagini shock che mostrano i danni provocati dalle sigarette.
Entro luglio dell’anno prossimo, quindi, i clienti che entreranno nelle tabaccherie neozelandesi non vedranno più alcun simbolo, logo o marchio riconducibile al fumo e nemmeno i pacchetti, relegati ai “retrobottega” dei negozi.
La Nuova Zelanda sogna, infatti, un Paese “smoke-free”, “un mondo ideale” in cui “il tabacco non è un prodotto da poter vendere“, come ha sottolineato Turia al New Zealand Herald .
Tempi duri per gli infuriati (e sfortunati) fumatori neozelandesi per cui si avvicina il giorno dell’ultimo tiro di sigaretta concesso. Ma insieme all’ultima nuvola di fumo scompare anche la libertà di scelta di ogni individuo che voglia scegliere di consumare tabacco. Cosa ancora legale, fino a prova contraria, ma che sta diventando sempre più un dannoso piacere da coltivare in stanze nascoste e buie, come l’alcool ai tempi del proibizionismo.
Bene il divieto di vendere ai minori, bene qualsiasi tentativo e iniziativa che aiuti i fumatori a comprendere i rischi che corrono, magari con un’informazione più trasparente e meno orchestrata sui veri danni o sugli additivi delle sigarette.
Ma la nostra libertà finisce sempre dove comincia quella del prossimo, non vi pare?
Ecco 10 motivi per smettere liberamente e in automia di fumare. Perché il fumo, è bene ricordarlo, nuoce gravemente alla salute.
Roberta Ragni