Agrofarma, Associazione italiana rappresentante le imprese produttrici di pesticidi, desidera rendere pubblica la propria risposta al rapporto “Pesticidi nel piatto 2012”, presentato nella giornata di ieri da parte di Legambiente, in merito all’analisi dei residui di pesticidi individuati durante le analisi svolte su campioni di prodotti agroalimentari italiani nel corso di quest’anno.
Agrofarma desidera sottolineare come l’Italia si confermi leader in tema di sicurezza alimentare, così come confermato dai dati in proposito raccolti da parte del Ministero della Salute e dell’Efsa. I controlli regolarmente effettuati da parte delle autorità competenti sulla produzione agroalimentare nostrana, secondo quanto dichiarato da parte di Agrofarma, permettono di registrare una situazione completamente sicura per quanto riguarda l’ortofrutta italiana.
Agrofarma comunica inoltre che, secondo le analisi effettuiate nel 2009 da parte dell’Efsa, in tema di residui di agrofarmaci, non vi è alcuna preoccupazione per la sicurezza alimentare: il 97,4% dei campioni analizzati nel 2009 è risultato infatti al di sotto dei livelli massimi consentiti dalla legge.
Inoltre, Agrofarma rende noto che l’ultimo Rapporto Ufficiale Fitofarmaci del Ministero della Salute, basandosi sull’analisi di migliaia di campioni, mostra come in Italia solo lo 0,4% di frutta e verdura presenti residui al di sopra dei limiti di legge – con addirittura il 64,2%, due casi su tre, che ne è del tutto privo – rispetto ad una media europea del 3,5%.
Agrofarma dichiara infine, in riferimento agli allarmi lanciati dal rapporto di Legambiente “Pesticidi nel piatto 2012” sulla presenza contemporanea di più principi chimici nei campioni di frutta e verdura, che la stessa normativa che fissa il limite massimo per ogni sostanza eventualmente presente in forma di residuo, nello stabilire tale limite massimo, applica un fattore di sicurezza 100: in tal modo si ottiene una soglia limite che è addirittura un centesimo di quello che potrebbe essere già ammesso.
Per concludere, l’Associazione rappresentante dei produttori italiani di pesticidi rende noto che, grazie a costanti investimento nella ricerca e nello sviluppo in ambito alimentare, nel ventennio compreso tra il 1990 e il 2010, si è registra un consistente calo del 32% del consumo nazionale di agrofarmaci.