Parte l'”Operazione trasparenza“. Già da ieri, infatti, sarà possibile giudicare le prestazioni sanitarie attraverso alcuni parametri, confrontando sia le Regioni tra loro che i territori all’interno delle stesse.
E farlo sarà semplicissimo, vi saranno cinque modi di misurare i dati grazie ad alcuni colori: dal verde scuro che indica un ottimo risultato, dal verde più chiaro per il buono, dal giallo per il medio, dall’arancione per uno scarso e rosso per un pessimo servizio.
Fino ad ora, i dati presi in esame si riferiscono al 2008, e hanno considerato 34 indicatori, 23 di valutazione e 11 di osservazione. In primo luogo, però sono stati indicati quattro parametri principali: la qualità dei servizi, l’equità in termini di accesso e risposta al bisogno, l’appropriatezza delle prestazioni e delle strutture e l’efficienza nell’uso delle risorse.
In sostanza, ciò che l’operazione trasparenza si propone è monitorare l’attività sanitaria, mettendo a confronto una serie di situazioni e la relativa risposta da parte dei servizi sanitari.
Come ha spiegato il Ministro della Salute Ferruccio Fazio non si tratta di una classifica, ma solo della volontà di fornire esempi virtuosi cui avvicinarsi, “perché – ha ribadito il Ministro – la buona sanità costa meno di quella cattiva“. Per “catturare l’istantanea” della sanità di oggi, Fazio ha incaricato il laboratorio Management e Sanità della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Volendo generalizzare, secondo Fazio la la qualità del Servizio sanitario nazionale “è complessivamente buona, ma esistono molte disomogeneità”, e non solo confrontando le Regioni ma anche le singole Asl e gli ospedali. Ecco quindi l’utilità dello strumento: “Da oggi abbiamo delle informazioni su cosa funziona e cosa no dal punto di vista dell’appropriatezza dei servizi erogati“.
Francesca Mancuso