Colpo grosso della ricerca italiana: dai laboratori di Siena del Novartis Vaccines arriva la notizia della scoperta di una proteina chimerica disegnata in laboratorio che aprirebbe la strada a “vaccini universali” contro il meningococco.
La tecnica della reverse vaccinology, ovvero la decodifica della sequenza genomica del meningococco B, ha consentito ai ricercatori di individuare le proteine che hanno più probabilità di essere efficaci in un candidato vaccino, giungendo all’individuazione della factor H binding protein (fHBP), dotata di elevatissima capacità antigenica, cioè in grado di stimolare un’intensa risposta da parte del sistema immunitario.
Ma questa proteina è presente in 3 varianti, così, sulla base delle informazioni ottenute grazie alla genomica, si è potuto poi “costruire” in laboratorio una proteina chimerica in grado di “incorporare” in sé le tre varianti antigeniche.
Il vaccino ottenuto, somministrato per ora sui topi, si è rivelato in grado di scatenare la risposta immunitaria nei confronti di qualsiasi tipo di meningococco di tipo B.
La ricerca, realizzata in collaborazione con l’Università di Firenze, è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista Science Translational Medicine con il titolo Rational Design of a Meningococcal Antigen Inducing Broad Protective Immunity.
Ogni anno in Italia ci sono migliaia di casi di infezioni da meningococco che può colpire soggetti di ogni età, ma mette gravemente a rischio i bambini sotto i 4 anni di età e gli adolescenti. Circa il 10% dei casi di chi contrae il virus muore, mentre nel 15% dei sopravvissuti possono persistere gravi danni neurologici permanenti come sordità, paralisi, deficit intellettivi.
La “malattia meningococcia invasiva” si manifesta principalmente in 2 modi: come setticemia, un’infezione del sangue, e come meningite, un’infiammazione della membrana che avvolge il cervello. I sintomi compaiono di solito improvvisamente, con febbre, brividi, malessere, prostrazione, vomito, cefalea e piccole macchie violacee sulla cute.
I vaccini attuali hanno un’efficacia stimata almeno all’80%, ma la scoperta della Novartis Vaccines potrebbe portare alla totale debellazione di questa pericolosa infezione. Ma anche allo sviluppo di altri vaccini contro malattie per le quali non esiste ancora una strategia, come la malaria o le infezioni dovute a virus e batteri che mutano continuamente.