Messaggio importante: mettete un post-it sul comodino e scrivete “Domenica posso dormire un’ora in più!”.
Questo per due ragioni: la prima è che nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre arriva l’ora solare e, quindi, dobbiamo spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora. La seconda è che in questo modo evitiamo di dimenticarcelo e, di conseguenza, anticipare tutte le nostre attività di un’ora facendo la figura dello sbadato con amici e parenti.
Ma se l’idea di dormire un’ora in più potrebbe farci piacere, dobbiamo però fare i conti con gli effetti sulla salute che ci portano ad un vero e proprio disturbo affettivo stagionale di cui però, per fortuna, non tutti soffrono. Gli effetti sono: difficoltà ad alzarsi dal letto, tristezza, spossatezza, astenia ma anche la depressione “autunnale”.
Una ricerca di Philips Health & Wellness Italian Index ha riscontrato che sono 12 milioni gli italiani che soffrono di questi disturbi.
Il professor Gian Luigi Gigli, presidente dell’Associazione italiana di medicina del sonno, ci dice che:
“Il passaggio all’ora solare determina uno sfasamento tra il ritmo sonno-veglia e l’orologio interno con una desincronizzazione dei ritmi circadiani. Il riallineamento è fonte di qualche piccolo disagio che riguarda anche il sonno. È qualcosa di simile a quello che avviene con un cambiamento di fuso orario e può comportare dai disagi più lievi (sonnolenza o calo di attenzione), ad altri un po’ più gravi come l’irritabilità e le difficoltà di memorizzazione, fino a quelli molto più gravi come l’abbassamento delle difese immunitarie che, nei soggetti predisposti, può favorire alcune patologie come diabete, obesità e addirittura alcuni tipi di cancro”.
Come se non bastasse, il sessuologo Marco Rossi ci avverte che l’ora solare incide anche sul desiderio sessuale:
“È esattamente il contrario di quello che succede nei mesi primaverili ed estivi. La diminuzione di luce solare aumenta la produzione di melatonina, che influenza alcuni ormoni, come il testosterone e tende ad abbassare il nostro desiderio sessuale”.
E questo meccanismo non risparmia nessuno. Infatti colpisce entrambi i sessi.
C’è poco da fare insomma, il sessuologo continua dicendo che:
“Nei mesi più freddi tendono a diminuire le occasioni di incontri sociali. La pioggia, il freddo, il fatto che fa buio prima, ci spingono ad uscire di meno e stare più a casa. Si rischia di diventare meno attivi, più annoiati, e magari pure con un pizzico di frustrazione in più. Tutti fattori che condizionano la nostra voglia di fare l’amore”.
Quindi niente divertimento in giro comporta poca stimolazione del desiderio.
E non è vero quindi che sotto al piumone si fa sesso più volentieri e con più gusto? Rossi nega:
“È un’immagine molto poetica. Ma non sempre facile da mettere in pratica. Implica un’idea costruttiva del riposo, non facilmente raggiungibile in quest’epoca così frenetica”.
Per risolvere questo problemino di letargo del desiderio bisogna stare il meno tempo possibile chiusi in casa e incrementare le attività sociali.
E, quello che non ti aspetti, è che anche una semplice lampada solare, con tutte le precauzioni del caso, può aiutare:
“Dermatologi permettendo, una lampada stimola la produzione di melatonina, grazie alla quale si registra un aumento del desiderio“.
La soluzione più semplice è quella di ripristinare immediatamente il ritmo sonno-veglia e per farlo basta sfruttare l’ora di sonno in più. Beh, se si tratta di dormire di più io sono favorevole… e voi?