Il vaccino antinfluenzale sarà disponibile per tutti? O qualche italiano rimarrà al di fuori della campagna vaccinale prevista per il 2020/21, e che quest’anno risulta essere ancora più importante a causa della concomitante presenza con il nuovo coronavirus?
Purtroppo, non è semplice dare una risposta a questo quesito. Ogni regione sembra infatti essere caratterizzata per una situazione a sé stante, con il risultato di rendere molto complicato dar seguito a un esame omogeneo dell’argomento.
In Lombardia, ad esempio, è scontro aperto tra le istituzioni. La regione avrebbe dovuto dotarsi di 1,5 milioni di dosi che sarebbero dovute già arrivare, ma che invece non sono giunte a causa del fatto che l’ultima gara bandita dalla regione non è stata aggiudicata. Sempre sul territorio, alcuni operatori privati si starebbero muovendo per poter promuovere un proprio servizio di vaccinazione a pagamento, con tariffe evidentemente più alte rispetto a quelle generalmente pagate in farmacia (entro i 20 euro, contro i 40-50 euro a persona di questo servizio).
Altrove le cose vanno sicuramente meglio. È il caso del Friuli Venezia Giulia, che ha annunciato di aver acquistato 100 mila vaccini in più rispetto allo scorso anno, ma che comunque saranno in grado di tutelare non più dei tre quarti dei soggetti a rischio.
Anche nel Sud Italia qualcosa si sta muovendo. La Sardegna ha annunciato che il primo lotto dovrebbe essere recapitato entro pochi giorni, per poter far partire subito dopo la campagna vaccinale. In Puglia è possibile invece che le dosi possano arrivare un po’ più tardi: la regione garantisce che le prime 150 mila dosi saranno a disposizione entro il 15 ottobre.
Per quanto riguarda le altre regioni, il Lazio ha stanziato 2,4 milioni di dosi, ergendosi come prima regione italiana per numero, mentre in Piemonte la campagna di vaccinazione partirà ufficialmente il 26 ottobre, per poter continuare fino a tutto il mese di dicembre, e oltre.
In Toscana, intanto, la campagna è già partita, con un mese di anticipo rispetto agli anni precedenti: sono 1,5 milioni le dosi gratuitamente distribuite dalla regione, quasi il doppio rispetto a quelle acquistate dall’ente lo scorso anno. Più o meno lo stesso quantitativo di dosi saranno disponibili in Sicilia, il 60% in più di quelle dello scorso anno.