Fumare già a 15 anni: è così che aumenta di 3 volte il rischio di morire di cancro rispetto a chi inizia dieci anni più tardi. E non solo: circa l’87% dei fumatori comincia entro i 20 anni.
Sono i dati di una ricerca condotta dall’Associazione I-think, secondo cui resta preoccupante in Italia la percentuale di fumatori giovani, con gli 80/100 mila ragazzi che in media ogni giorno cominciano a fumare.
“La vita di un fumatore abituale è di circa 10 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore – afferma il Presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, Ignazio Marino – e il consumo di sigarette giornaliero medio di un ragazzo non si discosta significativamente da quello di un adulto. I giovani di questo tempo sul tema del fumo sono proiettati nel presente, non vedono la loro salute futura a rischio. Anzi, il rischio diviene valore, il danno cui ci si espone diventa indice di coraggio“.
LE SCUOLE. Come se non bastasse nelle scuole spesso non si hanno regole e a fumare in classe sono docenti e presidi. Si calcola che siano il 77% dei professori delle superiori e il 49% di quelli delle medie. Paradossale.
IL DISEGNO DI LEGGE. È in discussione un ddl bipartisan che prevede diverse proposte, tra cui l’innalzamento a 18 anni per l’acquisto e il consumo di tabacco, l’estensione del divieto di fumo vicino alle scuole, sanzioni per chi venda tabacco ai minorenni, l’istituzione di un Fondo per la prevenzione e riduzione dei danni del tabagismo e l’inserimento di un foglietto illustrativo che riveli presenza e quantità delle sostanze cancerogene.