Secondo una nuova ricerca americana dell’University of Missouri anche i papà «in attesa» di un figlio possono essere vittime di ansia, tensione e stress, anche se per motivi diversi da quelli delle donne.
I ricercatori sostengono che anche i padri dovrebbero essere seguiti in modo mirato durante la gravidanza perché il loro stress finisce inevitabilmente per ripercuotersi sulla salute della partner e del nascituro. Anche gli uomini, quindi, giocano un ruolo fondamentale nella salute fisica e mentale del piccolo in arrivo.
ManSoo Yu, responsabile della ricerca, ha osservato 132 coppie di genitori in dolce attesa, scoprendo che lo stress da gravidanza colpiva tanto le madri quanto i padri, con la differenza che mentre le motivazione di lei erano perlopiù di natura emozionale, per lui si trattava soprattutto di preoccupazioni finanziario-economiche, oltre a quella di non essere all’altezza del ruolo.
Da questo studio è emerso anche che gli uomini hanno ricevuto un sostegno di tipo emotivo dalle compagne, mentre i padri hanno garantito alle compagne un aiuto più pratico, ad esempio nelle faccende domestiche o in cucina.
Di fatto, gli uomini vengono troppo spesso considerati come semplici osservatori di una gravidanza, mentre sarebbe importante “riconoscere e tutelare il benessere emotivo degli uomini, così come quello delle donne; fornire assistenza prenatale ai padri in attesa può incoraggiare gli uomini ad avere un ruolo propositivo in gravidanza“, ha affermato il responsabile Yu.
Resta, infine, il fatto che come un bebè in arrivo può generare ansie, così quello stesso bebè potrà far cadere in depressione post partum non solo la mamma ma anche lo stesso papà. Un gran bel casino!
Roberta Ragni