Dopo la luna di miele una coppia su dieci sprofonda nella depressione. Non allarmatevi però: secondo gli specialisti è normale, soprattutto quando si nutrono aspettative molto alte. Spente le luci del ricevimento e riposto l’abito bianco nell’armadio spesso, si comincia a fare i conti con la luna di fiele: tristezza, malinconia e forti dubbi sul grande passo appena compiuto.
E se per alcuni si tratta solo di un malessere passeggero, dovuto alle nuove condizioni di “riassestamento” della coppia, per altri sorge il rimorso e la depressione. Le cifre riguardano uno studio condotto negli Stati Uniti ma è probabile, sostengono gli esperti, che in Europa i dati della “depressione post-nuziale” siano abbastanza simili.
A evidenziare l’importanza del fenomeno è la diffusione dei siti che parlano di problemi di coppia.
A essere colpite sono soprattutto le donne e i sintomi sono:
- un senso di vuoto che porta confusione,
- irrefrenabile voglia di cibo e alcool,
- incapacità di riorganizzare la propria vita e i propri interessi,
- parenti troppo vicini cui non si riesce a dir di no,
- fatica nel difendere i nuovi spazi a due.
Tutti problemi ben conosciuti dai terapisti, sia statunitensi che europei, anche se questo malessere, che nasce subito dopo aver pronunciato “il fatidico si”, in realtà, il più delle volte viene celato.
Secondo Terry Eagan, direttore clinico del Moonview Sanctuary di Santa Monica in California, le donne tendono a mascherare la loro tristezza perché, a poco tempo dal grande passo, se ne vergognano, mentre gli uomini tendono a soffocare i propri sentimenti al resto del mondo ma anche a se stessi.
Ma come si fa a parlare di depressione nel periodo della vita di una coppia che dovrebbe essere il più felice? Le cause sono molte, anche se le più frequenti sono:
- La mania per il matrimonio perfetto che porta le giovani coppie a tremendi tour de force e ad alleggerire il proprio portafogli di circa 30 mila euro. La corsa al matrimonio extra-lusso porta in media il 20% delle coppie appena sposate ad affrontare un forte indebitamento proprio subito dopo il ricevimento.
- Le aspettative troppo alte. L’idea che subito dopo il matrimonio la vita si trasformi in una meravigliosa favola, in cui si realizza il “vissero per sempre felici e contenti” e in cui ci si trasforma in essere perfetti. Ma i calzini sporchi disseminati per casa (atavico vizio del sesso forte) e qualche piccolo problema di lavaggio o stiratura (anche alla migliore massaia è capitato di rovinare il maglione preferito della propria dolce metà), può far precipitare la poesia in prosa e trasformare la favola in vita quotidiana.
- Pensare, ahimè con leggerezza, di essere giunti al capolinea e di non dover più affrontare con il proprio partner questioni legate al sesso, al tempo libero o al denaro.
Per la psicologa Michelle Cannon non bisogna preoccuparsi, bensì è necessario affrontare la situazione:
“Pensavate di non dover più combattere una volta giunti all’altare? Piuttosto iniziate a convincervi che è giusto rimanere indipendenti e continuare a essere responsabili della propria felicità. È irragionevole pensare che il proprio partner debba ora pensare per due, accollandosi ogni vostro dubbio o pensiero”.
Dal mio punto di vista bisogna affidarsi al buon senso, alla dolcezza e alla felicità delle piccole cose condivise e al saggio proverbio zen “Se sei infelice è solo colpa tua”.