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Infedeltà: la tendenza a tradire è scritta nel dna

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L’infedeltà è nel dna. Hai voglia a sgolarci che quando c’è l’amore c’è tutto, che l’anima gemella è quella che, tra le altre cose, non tradiresti mai, e bla bla bla.

La verità è che la colpa della scappatella, quando accade, è nel patrimonio genetico. Bella scusa per essere recidivi.

Eppure, pare proprio che una variante del gene DRD4, legato all’abuso di alcol e al gioco d’azzardo, detti anche rapporti fedifraghi. Sono pronti a giurarlo alcuni scienziati della State University di New York, guidati dal professor Justin Garcia.

I ricercatori hanno analizzato la storia sessuale di 181 giovani e hanno verificato che i ragazzi con una certa variante del gene DRD4 avevano il doppio di probabilità di tradire rispetto agli altri.

Il motivo sembra derivare dal sistema di piacere e ricompensa, dove entra in gioco il rilascio della dopamina.

Lo studio – precisa Garcia – non giustifica le trasgressioni. Queste relazioni sono associative, il che significa che non tutti quelli che hanno questo genotipo commettono infedeltà. Lo studio suggerisce semplicemente che una percentuale molto più elevata di quelli con questo genotipo hanno più probabilità di impegnarsi con questi comportamenti“.

Come dire, cari miei, non ci sono giustificazioni!

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.