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15 tipi di colleghi che nessuno vorrebbe. Quale sei tu?

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Lamentarsi del vicino di scrivania che dobbiamo vedere per 8 ore al giorno è troppo facile. Parla troppo… parla troppo poco… capisce tutto lui… non capisce niente… perché è lì? ecc. Ognuno ha le sue nevrosi e dopo tutto anche noi siamo un tipo di colleghi di qualcun altro!

Sue Shellenbarger, giornalista del Wall Street Journal, ha stilato una lista di tipi di colleghi che nessuno vorrebbe e ha individuato una vittima: la produttività al lavoro. Quindi, capo-ufficio, responsabili di reparto e direttori, guardate in ufficio: com’è il morale?

Ecco i 15 tipi di colleghi:

I negativi

Per loro il mondo è solo nero! Robert Sapolsky, neurologo e docente a Stanford, avverte che l’esposizione a un eccesso di negatività distrugge le capacità di apprendimento, di memorizzazione, di attenzione e di giudizio. Questa affermazione viene confermata anche da un sondaggio Gallup che ha individuato (su un campione di 30 mila intervistati) un 18% di soggetti «attivamente disimpegnati», con un conseguente aumento di assenteismo, calo dell’efficienza, e della qualità del lavoro.

I lamentosi e i musoni

Spesso vanno a braccetto, non sono mai contenti della loro vita, ma se il lamentoso si sente in dovere di esternare la propria angoscia, il musone spesso non parla rendendo ancor più difficile riportare l’armonia nell’ufficio. Se il vostro collega rientra in queste due tipologie, potreste provare a parlare di argomenti positivi e allegri e, se non funziona, provate a chiedere al capo di prevedere dei bonus per chi non frigna per un tempo determinato!

Il Sempre contento

È l’opposto, ma forse è ancora più fastidioso! La vita è bella e bisogna sorridere! Questo soggetto ride alle battute di tutti, comprese le sue; trova l’aspetto positivo di ogni cosa che gli succede: ha perso il treno? Beh è stata un’occasione per ammirare gli splendidi colori dell’autunno! Il lunedì mattina, però, rischia di prendersi un mouse in testa!

Il catastrofista

Piove? Ci sarà un’alluvione secolare! Nevica? Slavine e valanghe anche in città! C’è il sole? Ah, stai attento che ti scotti anche a gennaio! Non riesce a capire come fanno tutti a sopravvivere in questo mondo pieno di pericoli! Ma in questo la soluzione è piuttosto semplice: prendetelo in giro e ridete per ogni cosa che dice, dopo un po’ si renderà conto di avere esagerato, o, per lo meno, non ve le racconterà più!

Il mensa-dipendente

È quella tipologia di personaggio che pensa solo al cibo: prima, durante e dopo! Vi fa venire fame alle 10 di mattina raccontando i particolari del suo futuro pranzo, elenca nevroticamente gli ingredienti e le modalità di cottura di tutti i cibi mentre mangiate e nel pomeriggio si auto-elogia perché è soddisfatto della scelta che ha fatto a pranzo. La vostra unica speranza è che non si metta mai a dieta!

Il logorroico

Ci tiene tanta compagnia, ci rende partecipe della sua vita, ma come si spegne? Un po’ va bene, 10 minuti mentre beviamo il caffè, ma poi basta, dovreste anche lavorare! Lui no, continua imperterrito a raccontare, partendo da Adamo e Eva per arrivare alla cassiera del supermercato che ha sbagliato a dargli il resto! La sensazione comune che il logorroico produce nel suo interlocutore è quella di non ricordare perché ha cominciato a raccontare quella storia!

La fortezza

La fatica e il sudore (anche se seduto alla scrivania!) non lo spaventano! C’è sempre, è concentratissimo e impassibile, i racconti infiniti, le lamentele o le catastrofi non lo sfiorano! Per i colleghi sapere che c’è è una garanzia, forse… perché viene da chiedersi se il suo sguardo così impenetrabile non sarà sintomo di apatia?

Il giullare

Lui sì che sa come ci si diverte! Gli scherzi sono il suo pane quotidiano. Rovescia tazzine da caffè vuote sopra il tailleur nuovo della collega fashion per farle perdere 10 anni di vita; si nasconde sotto la scrivania e salta fuori all’improvviso! ahahahah! Troppo simpatico! Alla lunga però rischia di fare la fine del sempre contento!

Il decoratore di scrivanie

Da giovane aveva il diario pieno di scritte colorate, foto, autografi, ecc. oggi ha trasferito tutto sulla scrivania: le foto dei suo otto nipotini, cinque calendari colorati, penne con pendenti e piume, come portapenne ha un tazza comprata nel suo ultimo viaggio! Per la gioia dei colleghi, passa metà del tempo a sistemare e a spolverare tutti gli aggeggini che ha attaccato al monitor.

La macchina da lavoro

È inarrestabile! Racconta di party sfrenati con fiumi di alcol fino al mattino, e di come riesca nonostante tutto ad essere lì, fresco come una rosa, super produttivo! Che invidia!

L’occhieggiatore

Il soggetto in questione si è evoluto nel tempo e ha sviluppato un lungo collo, tipo giraffa, strumento assai utile per sbirciare sui monitor altrui. Controllare se gli altri stanno lavorando o giocando a Candy Crush è la sua attività principale. Per difendersi da questo predatore dall’occhio di falco, possiamo cancellare la cronologia di Internet, spegnere il PC quando andiamo a pranzo o semplicemente fargli notare che controllarci non gli permette di lavorare!

Quello-che-ne-ha-sempre-una-di-più

Semplicemente, lo adoriamo! Le macchine sono belle, ma la macchina che ha lui… neppure Batman! Le vacanze? Il villaggio migliore l’ha trovato lui, perché il buffet era il più grande del mondo! Se tu hai visto un cane con cinque zampe, lui sicuramente ne ha visto uno con otto e con il rimorchio! Lui ha sempre fatto l’affare migliore, o al contrario ha avuto le sfortune più sfortune di tutti! Che fortunati che siamo ad avere un collega così!

Il Tecnofobico

Il suo rapporto con le tecnologie è alquanto difficile e per noi estenuante! Se il PC si impalla non sta per esplodere e quindi non c’è bisogno di urlare e chiamare i pompieri! È un computer non una bomba! Ci chiede consigli su tutto ciò che riguarda l’elettronica, da come si collega un mouse al computer, al protocollo TCP/IP della rete, passando per il download di una App. Suggerirei di evitare di comprare strumentazioni troppo avanzate, dopo tutto i piccioni riuscivano a tornare senza navigatore!

Dopo aver analizzato i comportamenti più fastidiosi dei nostri colleghi, è il momento di un po’ di autocritica: in quale tipo vi siete rivisti?

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