La gelosia rende le donne cieche! Non è solo una metafora, le donne gelose vedono davvero meno. Una ricerca dell’Università del Delaware ha infatti dimostrato quanto la gelosia influisca sulla percezione esterna. Come? Con un semplicissimo test: i ricercatori hanno mostrato immagini in rapida successione e hanno registrato come le donne più gelose non notassero i particolari ma fossero solo attratte e distratte da quelle più violente.
Lo studio pubblicato sulla rivista Emotion dall’American Psychological Association ed elaborato da Steven Most e Jean-Philippe Laurenceau, dimostra che la gelosia quindi non solo agirebbe a livello fisico, ma anche su quello letteralmente visivo. Fatte ingelosire, le donne, almeno la maggior parte, perdono la capacità di concentrarsi perché attente solo a immagini emozionali sgradevoli.
Si sa da tempo che le emozioni influiscono su corpo e mente, ma ciò che rende lo studio particolarmente interessante, è che solo ora si è scoperto che le emozioni possono letteralmente influenzare ciò che vediamo.
Ma vediamo più nel dettaglio l’esperimento. Selezionate alcune coppie, legate da relazioni stabili e durature, ciascun membro è stato fatto sedere davanti a un monitor con immagini in movimento. Le coppie sedavano fianco a fianco, cosicché potessero vedere cosa accadeva sul PC del partner.
La donna doveva prendere la mira con il mouse e “colpire”, individuandoli, i paesaggi in movimento. Lui doveva invece valutarli, dando loro un voto di bellezza. Ma a metà dell’esperimento, il test di lui cambiava oggetto: non più paesaggi, ma donne single. Questo, ovviamente, per mettere alla prova le loro compagne.
Scontata la reazione del gentil sesso invitato ad esprimersi sui commenti del partner: disagio totale per i commenti su altre donne! Inoltre più le donne erano gelose, meno riuscivano a svolgere il compito richiesto dai ricercatori, perché distratte da immagini emotivamente violente.
Risultato? Punteggi più bassi nel gioco di precisione. La scarsa capacità visiva femminile emergeva ogni volta che il partner commentava altre donne. Ciò non capiterebbe agli uomini, anche se le loro reazioni non sono ancora state testate appieno.
Credo che l’esperimento dovrebbe fare riflettere, e non solo le donne, bersaglio di un tale test guarda caso svolto da due uomini! Invece che tenere i nostri uomini in gabbia e mettere il muso ogni volta che guardano il sedere di un’altra (tanto lo farebbero in ogni caso appena ci giriamo!) dovremmo riflettere su cosa sta dietro questo senso di possessione che travalica il limite del lecito e che ci rende, letteralmente, cieche.
Certo “la gelosia ha che fare sia con l’amore“ (la persona gelosa vuole possedere completamente l’amato e teme che qualcuno possa soffiarglielo: ha paura dell’abbandono) sia con l’odio (l’amato è potente e può scegliere di abbandonarci quindi non possiamo perderlo di vista mai).
Ma è comunque un sentimento umano. Finché rimane nei limiti e si mantiene sul piano della realtà, può anche far sorridere e, perché no, unire la coppia che prende atto delle proprie insicurezze e può venirsi incontro laddove certi atteggiamenti possono risultare davvero offensivi. Ma una volta che un tale sentimento sfocia nel delirio, è bene correre ai ripari.
Di per sé la gelosia denota insicurezza e poca fiducia non solo nel partner ma anche in se stessi. E anche laddove il partner sia davvero libertino, invece che fare la classica scenata dovremmo essere consci di noi ed evitar di instaurare rapporti con siffatte persone se non è quello il tipo di rapporto che andiamo cercando. Ma aldilà di ogni implicazione sentimentale, una volta degenerata in delirio, la gelosia può essere sintomatica di una patologia più seria, talvolta di natura psicotica.
La gelosia morbosa o delirante è del tutto svincolata dalla realtà. La persona si convince talmente dell’infedeltà del partner, che non riesce a cambiare idea nemmeno con argomentazioni logiche e nemmeno con prove concrete.
Certo a volte la gelosia viene sprigionata da atti di vero tradimento, ma anche nella realtà di un cuore spezzato da un partner fedifrago, prima di farci accecare come Medea abbandonata da Giasone, fermiamoci! Forse ammettere la delusione e il tradimento prima che cercare la vendetta potrebbe farci sentire meglio. Forse, invece che camminare ciechi perché la percezione corretta dei nostri sensi è stata davvero sconvolta, potremmo guardare in faccia le nostre paure per poter camminare di nuovo a testa alta sulla strada maestra.
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Come dice il poeta veneto Stefano Tosin:
“La forza di una persona, sta nel conoscere la paura e nel vivere con lei. Tenerla al proprio fianco, significa sconfiggerla perché la si conosce bene. Schivare la paura, fuggire da lei significa ritrovarla nascosta al prossimo angolo buio, ancora più rafforzata”.
Abbiamo così paura di perdere il nostro amato o la nostra amata? Guardiamoci dentro e capiremo che dobbiamo solo volerci più bene noi stessi prima di pretendere che siano gli altri a farlo per noi!