C’è ancora chi spende soldi e tempo per studiare questo genere di fenomeni.
Stiamo parlando in particolare di uno studio condotto dall’Università di Aberdeen, in Scozia, secondo cui le donne preferiscono gli uomini dall’aspetto particolarmente virile (macho) solo se l’aspettativa di vita e lo stato generale di salute nel loro paese non le soddisfano. Nei Paesi in cui le cose vanno bene, le donne preferirebbero invece uomini dai tratti più dolci e femminili.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the Society, è stato fatto partendo da una classifica sulla salute dei cittadini in 30 Paesi, creata tenendo conto dell’aspettativa di vita, del tasso di incidenza di malattie infettive e della mortalità infantile.
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La metodologia dell’esperimento
Per condurre l’esperimento, i ricercatori hanno coinvolto 5.000 donne, alle quali sono state mostrate delle foto di volti maschili modificate graficamente per esaltare, in alcuni, i tratti più virili e mascolini (come una mascella pronunciata), e in altri i tratti più dolci e femminei (come la fronte ampia o il nasino alla francese).
I risultati dello studio
Il risultato è stato chiaro: le donne che vivevano in Paesi con un’aspettativa di vita ridotta tendevano a scegliere come uomo ideale il macho, che nell’immaginario collettivo trasmette sicurezza e promette alla donna una prole più forte e sana. Al contrario, le donne che vivevano in Paesi industrializzati, dove la salute e la sicurezza erano date per scontate, mostravano una preferenza per volti più dolci e delicati, simili a quelli tipici delle pubblicità di Dolce&Gabbana.
Un confronto con l’industria dell’intrattenimento
Questa tendenza si può osservare anche nei divi del cinema più popolari nelle diverse epoche storiche. Durante periodi difficili, gli uomini simbolo di fascino erano attori come Sean Connery o Clark Gable, caratterizzati da tratti decisi e virili. In tempi più recenti, con una maggiore stabilità economica e sociale, il concetto di bellezza maschile si è spostato verso volti più puliti e giovanili, come quelli di Leonardo DiCaprio o Brad Pitt.
Oggi, tra i nuovi idoli delle adolescenti, la virilità classica sembra aver lasciato spazio a un’estetica più raffinata, con volti dai lineamenti delicati e una cura dell’aspetto molto più accentuata.
Una riflessione sul presente
Negli ultimi anni, con l’evoluzione dei ruoli di genere e delle aspettative sociali, il concetto di mascolinità ha subito ulteriori trasformazioni. Alcune ricerche recenti suggeriscono che le preferenze estetiche femminili siano influenzate non solo dalle condizioni socioeconomiche, ma anche dalla maggiore accettazione della diversità nei modelli di bellezza e attrazione.
Inoltre, con l’avvento dei social media e della cultura dell’immagine, molte figure maschili iconiche si distinguono più per il loro stile curato che per la loro “macho-virilità” tradizionale.
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Supereroi e mascolinità: un paradosso?
Ma ecco che un piccolo dubbio sorge spontaneo: se le donne in difficoltà preferiscono avere accanto un uomo rude, aitante e “maschio”, perché in tutte le epoche i supereroi si sono sempre presentati in tutina aderente o calzamaglia, con tanto di capelli perfettamente in piega, lacca a litri ed accessori in tinta?
Forse perché la forza e la sicurezza non dipendono solo dall’aspetto fisico, ma anche da carisma, intelligenza e determinazione, qualità che rendono un uomo attraente indipendentemente dall’epoca e dal contesto sociale.