Effetto nocebo: ovvero suggestionarsi talmente tanto quando si viene a conoscenza degli effetti collaterali di un farmaco, da procurarseli realmente.
Alcuni studiosi hanno osservato questo fenomeno sia nel rapporto dei pazienti con il proprio medico sia all’interno degli studi clinici in cui si utilizza il placebo. Ad esempio, una revisione sistematica di quasi 70 studi clinici nei quali veri farmaci contro l’emicrania erano stati confrontati con il placebo ha dimostrato che tra le persone trattate con placebo si erano manifestati effetti collaterali simili, e con la stessa frequenza, di quelli presenti tra le persone trattate con dei veri medicinali anti-emicranici. Questo molto probabilmente perché i pazienti trattati con placebo erano stati informati correttamente sugli eventuali effetti dei medicinali e dunque suggestionati.
È per questo motivo che i ricercatori del National Institutes of Health di Bethesda, guidati da Luana Colloca, hanno messo in discussione il comportamento di molti medici di spiegare al paziente quelli che potrebbero essere gli effetti non voluti di un trattamento. Invece, “i medici hanno l’obbligo di fornire ai pazienti informazioni veritiere, in modo che essi possano effettuare scelte informate sul proprio trattamento medico“, limitando la comparsa dell’effetto nocebo presentando in maniera positiva i possibili effetti collaterali di un trattamento farmaceutico.
Nella revisione sull’argomento pubblicata sulla rivista Psychosomatic Medicine, i ricercatori di Bethesda parlano anche «nascondimento autorizzato», grazie al quale gli effetti collaterali non gravi vengono celati dal medico con il pieno consenso del paziente.
“L’effetto nocebo, così come l’effetto placebo, essendo basato sulla suggestione, può attivarsi, soprattutto quando si tratta di dolore, semplicemente perché si crea nel paziente l’aspettativa che un qualsiasi stimolo innocuo aumenterà il livello del dolore che sta provando. Creare quindi aspettative negative fa sì che risulti amplificata la spiacevolezza di uno stimolo innocuo, come viene rilevato attraverso misurazioni psicofisiche del dolore“, dice in una revisione pubblicata sul Journal of acupuncture and meridian studies, Fabrizio Benedetti del Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Torino, uno dei maggiori esperti internazionali del fenomeno placebo/nocebo.