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Prede degli incubi? Ora è possibile modificare i brutti sogni

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Ci si sveglia sudati anche in pieno inverno, sedendosi, con gli occhi spalancati al bordo del letto. Poi ci si guarda intorno: il/la partner che dorme serenamente, i mobili di sempre, la sveglia pronta a fare il suo dovere come ogni mattina.

E accade di osservare tutto con un sorriso rasserenato; sì, anche la tanto odiata sveglia non subisce improperi. Perché la realtà, a volte monotona, è non una, ma cento volte migliore di quel sogno che ci ha fatto svegliare all’improvviso, con il battito cardiaco accelerato ed il terrore dipinto sul volto.

Che sollievo poter affermare “era solo un incubo allora!“.

Già, gli incubi: quanti di voi hanno avuto notti rovinate, pessimi risvegli e faticose giornate a causa di questi disturbatori del sonno? È possibile alleggerire il peso dei brutti sogni, per non renderli più temibili ed angosciosi?

Il dottor Barry Krakow, fondatore della P. T. S. D. Sleep Clinic presso il Maimonides Sleep Arts and Sciences ad Albuquerque, esperto nello studio degli incubi, ritiene di sì.

Egli ha elaborato un metodo per curare pazienti affetti da incubi ricorrenti denominato Imagery Rehearsal Therapy, e cioè ripetizione immaginativa. Di questo tipo di terapia fa parte la tecnica dello scripting o dream mastery – sceneggiatura o gestione del sogno – attraverso la quale la persona è invitata a rielaborare, ad occhi aperti, l’incubo notturno, modificandolo, per conferirgli connotati piacevoli e rasserenanti, eliminando invece i tratti paurosi, che hanno provocato turbamento.

Ed è una terapia di successo. Almeno secondo i dati forniti da alcuni ricercatori che hanno dimostrato come i pazienti trattati con questo metodo siano riusciti a ridurre sensibilmente la frequenza dei propri incubi.

Lavorando con l’immaginazione, dunque, una pericolosa arma può trasformarsi in un fiore, un individuo minaccioso nella persona che aspettavamo e si potrebbe continuare all’infinito. Krakow ed altri terapeuti ricorrono frequentemente all’utilizzo dell’Imagery Rehearsal Therapy nel trattamento degli incubi di veterani o di militari ancora presenti su scenari di guerra, come l’Iraq e l’Afghanistan.

Il trattamento terapeutico messo a punto da Krakow prevede un ciclo di quattro sedute di terapia di gruppo, alle quali si alternano incontri individuali: tuttavia risultati soddisfacenti, secondo le dichiarazioni del ricercatore, si sono ottenuti anche in tempi minori. Una terapia dalle 2 alle 4 settimane è stata sufficiente per il 70% dei pazienti da lui trattati.

Anne German, professore associato di psichiatria presso l’Università di Pittsburgh ha condotto uno studio su 50 veterani per mettere a confronto la tecnica di Krakow con una terapia farmacologica a base di prazosin, un anti-ipertensivo utile per ridurre la frequenza di incubi, giungendo a constatare la validità di entrambi i trattamenti.

Ma è giusto indebolire la carica violenta e spaventosa dei sogni?

Su questo punto alcuni psicanalisti, di scuola junghiana, manifestano diverse perplessità. A loro avviso, l’interferire sul contenuto del sogno, modificandolo per privarlo del suo potenziale negativo, elimina la possibilità di interpretare il significato profondo racchiuso nel sogno stesso e dunque il valore che esso ha per la vita del paziente. Alcuni passaggi traumatici della vita possono infatti svelarsi mediante un’attività onirica spesso angosciosa, che, se correttamente elaborata, può rappresentare la chiave per sciogliere quei nodi irrisolti.

Deirdre Barrett, psicologa della Harvard Medical School, che ha studiato in modo approfondito il rapporto tra i traumi vissuti ed i sogni, si dice favorevole all’uso della tecnica della ripetizione immaginativa, ritenendo però opportuno integrarla con altre terapie psichiatriche, per ottenere un risultato più completo nel trattamento dei disturbi del sonno e degli incubi in generale, spesso rivelatori di aspetti inconsci della personalità, che occorre portare alla luce per una completa guarigione.

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