Rughe e psiche: sono più che mai collegate! Sorridete oggi, fate il muso domani, aggiungeteci un periodo di insonnia e qualche sigaretta di troppo: avrete disegnato la geometria del vostro volto futuro. Perché una ruga, a volte, può essere la punta di un iceberg, e vale la pena di fare un giro nel fondale, per capire quanto sia profondo, e perché mai sia spuntato.
E qui compare il chirurgo estetico: che deve diventare anche un po’ analista, se vuole intervenire nel modo giusto. Se avete intenzione di eliminare qualche segno del tempo che vi irrita allo specchio, concedetevi un lungo e approfondito colloquio con il medico: raccontategli di voi, delle vostre abitudini, di piccole gioie e dolori e anche dei vostri difetti caratteriali.
Il carattere, che lo vogliate o no, incide sulla vostra fisionomia:
“Le rughe verticali, sulla fronte, intorno agli occhi e alla bocca, dipendono da espressioni negative, come il corrucciamento o la collera, e sono quelle dove è più opportuno intervenire – afferma il dottor Dario Tartaglini, medico estetico a Milano – Al contrario, le zampe di gallina, che hanno un andamento orizzontale, sono correlate alla gioia, alla risata, allo stupore e spesso caratterizzano il viso in modo gradevole”.
Insomma, comunque vada, qualche segno comparirà.
Leggi anche: Le 8 cose da sapere sulle rughe
Da non sottovalutare poi i fattori strettamente psicologici. Date un’occhiata al libro “Psicosomatica della pelle” (Tecniche Nuove editore), della psicologa Anna Zanardi, e scoprirete che, per esempio, un colorito spento è tipico di persone apatiche o depresse, o che chi soffre di arrossamenti di solito ha un temperamento molto sensibile.
O ancora, che la cute secca e disidratata prima dei 40 anni può dipendere da una rinuncia alla seduzione, soprattutto per le donne. Discorso delicato, perché una donna insicura, per esempio, si laverà più del dovuto, tendendo ad aggredire la pelle, mentre una donna negativa verso se stessa potrebbe tendere a trascurarsi.
Ma oltre all’umore e alla psicologia, ci sono anche le abitudini e lo stile di vita. Un fumatore, per esempio, si ritroverà il caratteristico ‘codice a barre’ sulle labbra, mentre i “tintarellomani” avranno una pelle ispessita e macchiata. Gli insonni, invece, avranno gli occhi gonfi e la zona del contorno occhi particolarmente segnata.
Insomma, prima del lifting provate ad agire su voi stessi, altrimenti potrebbe essere inutile ritoccare un difetto che presto ricomparirà.