Perché mai le donne comprano così tante scarpe? Perché siamo così terribilmente attratte da esse da riempirne armadi, scarpiere, mobiletti e ogni angolo della casa?
Tante le interpretazioni date finora, ma solo recentemente è apparso in rete il diagramma che esplica il percorso mentale che seguiamo tutte, coscienti o meno di farlo!
Lo trovate su Sporablog e, anche se molto riduttivo e semplicistico nel suo esporre, passo per passo, le alternative rifiutate automaticamente dalla mente femminile, è molto corrispondente alla realtà: se una donna decide che vuole proprio quelle scarpe, non ci sono vie di fuga possibili!
A tutte è capitato almeno una volta (e fosse solo una!) di trovarsi di fronte a una vetrina ad ammirare con ossequioso rispetto un paio di scarpe che paiono fatate, le uniche degne di essere indossate proprio con quel vestito nuovo che altrimenti rimarrebbe appeso nell’armadio privo di quelle degne compagne. A tutte sarà capitato di non poter fare a meno di entrare nel negozio o di tornarci entro pochi giorni a comprarle. E a tutte sarà capitato di indossarle solamente una volta con quel famoso vestito, e poi di ficcarle in una scatola in fondo all’armadio e di scordarsi di averle. A me, a dirla tutta, è capitato addirittura di non indossarle mai dopo averle acquistate, eppure pareva che proprio non potessi farne a meno!
Ma perché? Perché mai le donne amano così tanto le scarpe? Questo oggetto – se così posso chiamarlo senza offendere nessuno – è una sorta di emblema, parla di noi, rispecchia la nostra interpretazione della realtà e le nostre scelte individuali: sia che siano eleganti, col tacco, da tennis o sportive, le donne, non ce n’è, ne vanno matte davvero! Esistono collezioni da museo, trattati di psicologia “da bar” e non solo, e telefilm che hanno trovato nelle scarpe il loro successo: basti pensare a Carrie e alla New York di Sex&theCity.
Scarpe come passione e a volte come ossessione. Scarpe per tirarsi su il morale, come il classico shopping compulsivo, scarpe come surrogato di qualcos’altro. Scarpe, scarpe e ancora scarpe! Le donne le amano, tanto che per esse si sfiora il feticismo. Eh già. Non solo ciò che ci sta dentro, il piede, può essere un feticcio, soprattutto maschile, ma anche ciò che lo accoglie. Scarpa e piede allora potrebbero mettere d’accordo coppie in crisi per il poco spazio rimasto in casa! Entrambi “oggetti erotizzanti” possono sedurre e irretire molto più che la nudità. Tanto più che feticista significa semplicemente amante del particolare. E chi ama le scarpe sa bene quanto siano i particolari a fare la differenza!
Sulla base della interpretazione fallica del piede data da Freud e Jung, la scarpa sarebbe allora il simbolo erotico al femminile: verrebbe “calzata” dal piede, che “la risveglia e quindi la attiva”.
La passione per il piede ha radici antichissime: nella medicina cinese, per esempio, il piede è alla base della salute, nella cultura araba lo si dipinge con l’henné, nell’antica Roma gli schiavi li lavavano ai loro padroni.
Da un punto di vista psicologico, il piede è il mezzo di trasporto per antonomasia e quindi scegliere una scarpa è scegliere di essere autonomi; e da un punto di vista sociologico il prof. francese Jean Servier sosteneva che “camminare con le scarpe significa prendere possesso della terra”, facendo riferimento ad antiche tradizioni della Grecia, dell’ antico Oriente e dell’ Africa settentrionale. Insomma, si comprerebbe scarpe per sentirsi indipendenti e lo stesso Ermes, dio protettore dei viaggi e dei confini, è un dio calzato.
Nella tradizione occidentale le cose sono diventate più esplicite: siamo delle vamp se indossiamo un tacco a spillo, siamo tipe “dure” se portiamo anfibi, siamo serie e professionali se portiamo i mocassini. Già la scarpetta di Cenerentola, nella prima versione di Eliano, cantastorie romano del III secolo d.C., implicava l’identificazione tra la scarpa stessa e la persona che la indossa.
E se è vero che le donne amano le scarpe in generale, è altrettanto vero che amiamo oltremodo le scarpe col tacco. Perché? Pare che lo consideriamo un prolungamento di noi stesse e che ci dia fiducia in noi stesse, tanto più che alcune donne non usano i tacchi, ma li comprano lo stesso! Come è possibile?
Forse l’unica vera spiegazione è che spiegazione non c’è. Come ben sa Elio delle Storie Tese “quel bisogno di scarpe che non vuole sentire ragioni” è solo una follia, perché, d’altronde, “cosa sono i milioni, quando in cambio ti danno le scarpe?!”
Valentina Nizardo