Se ami dolci, torte, biscotti e pasticcini, hai un carattere amabile, disponibile e buono.
È quanto sostengono i ricercatori del Gettysburg College, della North Dakota State University e della Saint Xavier University di Chicago: esisterebbe un legame scientifico tra i gusti e il carattere delle persone.
Analizzando i risultati di alcuni test condotti su un gruppo di un centinaio di studenti, gli esperti hanno scoperto che la predilezione per i cibi dolci corrisponde a un carattere disponibile e un atteggiamento collaborativo. I giovani tendevano infatti ad attribuire la passione per pasticcini e cioccolato a persone più disponibili ed espansive verso gli altri, e, allo stesso tempo, anche i ragazzi che si descrivevano come cordiali e amichevoli avevano più facilmente una predisposizione per il sapore dolce rispetto a quelli che si consideravano “scontrosi”.
L’effetto di “bontà” e di predisposizione verso gli altri collegata ai cibi dolci sarebbe, inoltre, persino immediato: secondo i test di questo studio, pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology, chi mangiava un pezzo di cioccolato era subito dopo più disponibile e si era offerto come volontario per un lavoro non retribuito per un tempo maggiore rispetto a chi aveva mangiato un cibo salato.
Per Maria Grazia Strepparava, professoressa di psicologia clinica alla Facoltà di medicina di Milano-Bicocca, questo studio dimostra come una parte rilevante della nostra attività cognitiva sia influenzata dall’esperienza corporea. Probabilmente i cibi dolci ci ricordano la nostra prima esperienza del latte materno, dal sapore dolce, consumato all’interno di una relazione affettiva. Un’esperienza che conserviamo in tutti i suoi aspetti, alimentari e relazionali. Ma questo non basta per parlare di legami tra preferenze alimentari e aspetti specifici della personalità.
Sarebbe necessario, quindi, effettuare future ricerche per confermare l’ipotesi dei ricercatori, anche perché la personalità di un individuo è molto complessa. Ma non sarebbe bello se si scoprisse che mangiare cioccolata rende davvero tutti più buoni?
Roberta Ragni