Se durante il giorno avete fatto qualcosa che nessuno deve scoprire, vi consigliamo di dormire da soli perché attraverso il vostro sonno si potrebbe capire tutto.
Questo è quanto emerge da uno studio francese che ha scoperto che il nostro corpo durante il sonno replica i movimenti appresi durante il corso della giornata. Questa notizia che potrebbe allarmare qualcuno, in realtà è molto utile per aiutare chi soffre di sonnambulismo.
Lo studio è stato effettuato dall’Università Pierre et Marie Curie di Parigi e condotto da Delphine Oudiette, un’esperta delle dinamiche del sonno: alcuni soggetti hanno imparato dei passi di danza durante il giorno e poi durante la notte, dormendo, si dimenavano ripetendo i passi appresi durante la lezione di ballo.
La ricerca pubblicata su Public Library of Science ONE arriva alla conclusione che durante il sonno nel cervello si attivano le stesse aree che sono in funzione nel momento in cui impariamo. Questo fa in modo che la mente ripeta tutte le informazioni che abbiamo immagazzinato da svegli.
Lo studio è stato condotto su 60 volontari che rappresentavano tre tipologie di persone differenti: un terzo era composto da persone sane, un altro terzo da persone che soffrono di sonnambulismo e un altro terzo affetto da “REM sleep behaviour disorder” (“disturbo del comportamento durante il sonno REM”). Ai volontari è stato chiesto di compiere delle azioni da svegli (come spingere dei bottoni colorati e rispondere agli impulsi del pc alzando o abbassando le braccia) e poi è stato monitorato il loro comportamento nel sonno filmando i loro movimenti.
Si è visto che i volontari durante il sonno si muovevano in modo simile a quello appreso durante la giornata: una donna sonnambula ha addirittura replicato in modo identico i movimento appresi.
I ricercatori commentano questo risultato dicendo: “La nostra scoperta rappresenta la prima e incontrovertibile dimostrazione di come il cervello umano replichi nel sonno le informazioni motorie immagazzinate da sveglio“, e questo potrebbe essere utile per trovare una cura per i sonnambuli.
Molte ricerche hanno dimostrato che durante il sonno avviene un processo di “pulitura e rielaborazione” delle informazioni apprese e vengono cancellate quelle poco rilevanti per dare priorità a quelle più importanti.
Lino Nobili del Centro di Medicina del Sonno dell’ospedale Niguarda di Milano spiega che: “Il lavoro pubblicato su Plos ONE appare assolutamente in linea con questa ipotesi e mostra che alcuni comportamenti motori, appresi durante il giorno, possono essere inglobati durante il sogno e replicati, naturalmente in maniera apparentemente involontaria, durante il sonno stesso. Nel lavoro viene descritto un caso di sonnambulismo che di notte agisce compiendo movimenti simili a quelli appresi nella veglia precedente. Un’ulteriore conferma dell’ipotesi del sonno come consolidatore delle informazioni apprese“.
Ma non tutti sono così entusiasti dei risultati di questo studio francese, infatti il professor Marcello Massimini, neurofisiologo dell’Università di Milano, dice: “La teoria che il cervello “ripassi” durante la notte i movimenti sperimentati di giorno è interessante ma non dimentichiamo che l’unico soggetto che ha risposto del tutto positivamente era sonnambulo, e nel sonnambulismo il cervello non è parzialmente addormentato ma parzialmente sveglio. In queste persone, di notte, la corteccia frontale continua a dormire, ma si sveglia quella motoria. Quindi non possiamo parlare di una condizione di sonno vera e propria“.
L’esperto però sottolinea che questa scoperta può aiutare a capire come trovare una cura per i sonnambuli: “La ripetizione di movimenti appresi di giorno potrebbe aiutare i sonnambuli a non urtare contro corpi estranei mentre camminano, il che non è poco“.
Lazzaro Langellotti