Riconoscerlo/a è facilissimo. Non appena si propone qualcosa di nuovo, fuori dalla solite abitudini, il suo viso diventa ansioso e preoccupato. Dice subito di no, senza neppure ascoltare realmente qual è la qualità della proposta e se può andare a suo vantaggio.
Accompagna il tutto con broncio, voce stridula e una sorta di atteggiamento molto simile ai bambini che fanno i capricci con ostinazione.
Chi è? È l’ansioso del fuori programma, ovvero chi ha paura che un imprevisto, di qualsiasi tipo, possa dis-armonizzare ciò che è in equilibrio perfetto, ovvero il collaudato, il già dato, l’abitudine acquisita.
Ma qual è il quadro psicologico di questa persona? È sicuramente nevrotico e insicuro. La routine per lui non è solo un piacevole tran-tran ma un indispensabile motore di sicurezze.
Se vi riconoscete in questo quadro, sappiate che sarebbe bene imparare a gestire le novità, anche se arrivano all’improvviso. Soprattutto, provare nuovi percorsi e lasciare spazio agli imprevisti è segno di maturità e flessibilità mentale.
C’è anche un semplice esercizio da fare mentalmente ogni volta che volete: quando vi viene in mente un’idea, piuttosto che ricacciarla indietro come se fosse un pericolo provate a seguirla, verificandone la fattibilità.
Vi abituerà a dare spazio al ‘nuovo’. Soprattutto, quando vi propongono un improvviso cambio di programma contate fino a dieci prima di rifiutare, un po’ come si fa contro gli attacchi di rabbia: sarà utilissimo per gestire al meglio l’ansia e l’istinto naturale al rifiuto e alla negatività.
Sara Tagliente
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