Vi ricordate quello speciale tete à tete, voi due che eravate occhi negli occhi? Le luci soffuse nel locale e una sensazione di frenesia interiore vi faceva pensare “mi sto innamorando”? Ah! Sì, momenti davvero magici e irripetibili, di quelli che con la razionalità o con la scienza non potrebbero mai avere nulla a che fare. O forse no?
Forse Cupido non era un angioletto munito di arco e freccette con la punta a forma di cuore: forse era un cardiologo, un sociologo, o ancora meglio, un neurofisiologo come quelli della Brook University di New York, che hanno appena pubblicato, su Social Cognitive Affective Neuroscience, uno studio che vi stupirà, e vi farà dire “ecco cos’era!”.
È quella luce che lui o lei avevano negli occhi, signori e signore. È colpa di quello sguardo languido, che altro non era che una semplice e automatica dilatazione delle pupille: dettata dalla luce soffusa, ma anche e soprattutto dall’eccitamento dovuto all’attrazione sessuale.
Si tratta, scientificamente, della manifestazione esterna di un processo interno più complesso. I ricercatori americani hanno infatti studiato, tramite la risonanza magnetica funzionale, cosa succede nel cervello dei due innamorati, e hanno scoperto che si attivano aree cerebrali implicate nei meccanismi del compenso, dell’attaccamento materno e dell’amicizia, dell’attività sessuale, e tutte queste preziose aree del cervello hanno in comune il neurotrasmettitore del piacere: la dopamina (santa subito!).
Fanno eccezione i soggetti miopi: loro hanno per natura una pupilla più dilatata. (informatevi dunque per capire se la persona in questione sta perdendo la testa per voi o sta perdendo l’ennesima diottria!).
Che scoperta, direte voi: già le nostre antenate del ‘500, senza andare su Internet o consultare le riviste scientifiche, la sapevano lunga su quest’argomento. A quei tempi, infatti, usavano le gocce di belladonna (nome azzeccatissimo, no?) per dilatarsi le pupille e rendere più seducente il proprio sguardo.
Se avessero avuto anche il mascara, li avrebbero proprio storditi, quei poveri damerini.
Ma ora balziamo di mezzo millennio in avanti, e ritorniamo a noi, che abbiamo appena scoperto il segreto dell’innamoramento. Da questo momento, possiamo ridefinire regole e strategie per i prossimi appuntamenti. E mi raccomando, che siano appuntamenti al buio! Ma proprio alla lettera: abbassate le luci e godetevi la compagnia del vostro prossimo amore, poi osservate se qualcosa si dilata. Ma cosa avevate capito? Parliamo della pupilla!
All’uopo, leggetevi anche la nostra GUIDA ALLA CONTRACCEZIONE