Non è più questione di rispetto, di lealtà o di tradimento: per quanto riguarda le “scappatelle” si parlerebbe ora proprio di intelligenza.
Chi tradisce è davvero uno stupido! E non solo perché stupido è l’atto in sé che – privo di valore e importanza il più delle volte anche per chi lo compie – può compromettere un futuro con una persona invece molto più importante ma incapace di superare un tale affronto: chi tradisce il partner pare abbia davvero un QI inferiore a chi è invece fedele.
A sostenerlo lo psicologo giapponese Satoshi Kanazawa, esperto della London School Economics che ha condotto uno studio riportato sulla rivista americana Social Psychology Quarterly. Il medico, dopo aver già fatto ricerche originali sul “perché gli uomini giocano d’azzardo e le donne comprano scarpe” e sui motivi per cui “la gente bella ha più figlie femmine”, ricerche entrambe legate al concetto di evoluzione, ha spostato l’accento sulla fedeltà come sinonimo di adattamento socio-ambientale.
Lo studioso ha esaminato i dati del “National Longitudinal Study of Adolescent Health” e della “General Social Survey“, ovvero due sondaggi americani fatti da migliaia di partecipanti che hanno non solo risposto a test per misurare il quoziente d’intelligenza, ma anche compilato questionari relativi alla loro situazione e alle loro “abitudini” sentimentali. Chi sono i più intelligenti? Coloro le cui tendenze si allontanano dai comportamenti comuni e stereotipati: i partecipanti che si definivano atei avevano un QI medio di 103, mentre i religiosi di 97, quelli di ideologia liberale avevano 106 di media, mentre i conservatori 95.
Per quanto riguarda le abitudini sessuali, l’uomo fedele è risultato in media più intelligente, mentre nessuna differenza è stata trovata per le donne. L’evoluzione avrebbe quindi creato diversi comportamenti e reazioni diversi nei due sessi, come già sostenuto negli studi precedenti (sebbene tempestivamente smontate dalle statistiche riguardanti le chance in più di avere figlie femmine per le coppie bellone: sono state infatti ufficialmente ridotte dal 26 all’8 per cento).
Queste differenze di QI, per quanto contenute, mostrano comunque che le persone “più dotate” vanno contro corrente: ”l’intelligenza generale – afferma il ricercatore alla Cnn – cioè l’abilità di pensare e ragionare, ha permesso ai nostri antenati di risolvere i problemi nuovi che si presentavano. Il risultato è che le persone più intelligenti sono più propense ad affrontare tutte le situazioni rifiutando gli schemi tradizionali, e questo vale anche nello stile di vita”.
Certo è che allora la visione del Don Giovanni potrebbe, era ora, essere messa a fuoco in altro modo. Infatti il luogo comune – soprattutto in Italia dove vige lo stereotipo dell’uomo conquistatore “macho e caliente” che spesso, addirittura, se ne vanta – vede lo sciupafemmine come un “figo”. Chi ha molte donne e poco rispetto per la sua compagna o chi addirittura fa delle conquiste perenni lo stile di vita del single incallito, pare sia al top. Punti di vista ovvio, ma in ogni caso, almeno tra la massa e nell’inconscio collettivo (e purtroppo anche nel conscio), è un fatto che il playboy venga percepito come più potente e abile dei “fessi” monogami che si tengono stretti la loro mogliettina: volete mettere il fascino dell’uomo misterioso che esce e voi non sapete dove va?!
Ma pare proprio che i “potenti” seduttori e rubacuori abbiano qualcosa in meno di chi è fedele: hanno meno cellule grigie. E qui il sorriso delle donne sorge, ovviamente, spontaneo. Tanto più che tra di loro pare non ci sia tale discrepanza: non sono state infatti registrate, come sì dicevamo sopra, significative differenze di QI tra chi è una femmina fedele e una libertina.
Quindi, se la teoria di Kanazawa è davvero vera, meno un uomo è fedele, meno è intelligente. Storicamente parlando si sa che gli uomini sono stati da sempre “leggermente poligami”, sarebbe inutile negarlo. Ma lo sarebbe anche negare il fatto che un tempo ci si spostava con carrozze trainate da cavalli e ora si può addirittura prendere l’aereo. Kanazawa è psicologo evolutivo e come tale non può non vedere nella monogamia un passo avanti nell’evoluzione sociale. E non è la voce di una donna a parlare: si sa infatti anche che le donne sono più propense da sempre ad essere fedeli. Ma non si tratta solo di romanticismo e di sogni da fiaba con i quali le donne ricamano le loro storie d’amore: si tratta proprio di intelligenza maggiore!
Oggi come oggi molti uomini “entrano volontariamente in una relazione sessualmente esclusiva”. Il che è una “novità evolutiva” adottata proprio dai più intelligenti che diventano allora i più evoluti. Le conclusioni dello studioso? Ineccepibili: gli uomini che non riescono ad adattarsi, che cedono alle tentazioni e tradiscono sono probabilmente più stupidi. Mentre i più svegli “sono in grado di capire il valore della fedeltà” e “chi è meno dotato dal punto di vista intellettivo fa più fatica ad adattarsi e quindi tradisce”.
Da qui sorgono spontanee riflessioni sugli eroi delle riviste e dei siti di pettegolezzi, sui reality e, ovviamente, anche sulla nostra classe dirigente. Certo è che se già le donne avevano dei dubbi sull’intelligenza dei loro compagni fedigrafi, ora possono esserne sicure: se vi tradiscono un po’ stupidi lo sono davvero!
Valentina Nizardo