Attenzione: tradire la propria compagna nuoce gravemente alla salute.
È lo slogan che potrebbe spiegare il risultato di un gruppo di ricercatori fiorentini. Secondo quanto riportato dallo studio, l’adulterio, oltre ai danni noti, indurrebbe anche l’aumento del rischio di infarto, che può causare il decesso.
Vista così, più che una scoperta scientifica sembra una minaccia religiosa, tipo quelle che si sentivano da piccoli e che riguardavano il ricorso a certe pratiche, in grado di produrre cecità.
Nello studio, infatti, si evidenzia come il trascorrere una certa quantità di tempo nelle braccia di piacevoli fanciulle possa incrementare nell’uomo maturo lo stress, la pressione sanguigna e il consumo di sostanze miracolose, in grado di prolungare gli amplessi per delle ore, o semplicemente di rendere possibile il molto improbabile.
L’avvertenza è quella di evitare i rapporti con le amanti, così da preservare cuore e arterie da possibili angine.
Il motivo è semplice: se posto in contatto con una femmina giovane e spregiudicata, il maschio pantofolaio si trasforma in un amante appassionato, soggiogato dall’erotismo e incapace di porre un freno alla sua lussuria.
Senza più alcun controllo, l’uomo si dà a performance atletiche inimmaginabili, perché spinto da ansia da prestazione e dal desiderio di non deludere la giovane tentatrice. Così facendo, l’incontro intimo si rivela una potenziale trappola.
La consapevolezza, in più, di essere un fedifrago, spingerebbe lo stress fino a dei livelli insopportabili per l’organismo, già chimicamente provato dall’assunzione delle famose pastigliette blu. I passaggi sono chiari. Tradimento uguale lussuria uguale a infarto.
Ciò che colpisce, al di là della minaccia biblica, è però l’assenza di dati che riguardino le donne. Dunque l’uomo che tradisce rischia l’infarto, la donna che fa la stessa cosa, invece, ne trae giovamento, perché le femmine hanno la pressione bassa.
Poi, l’immagine di un maschio spento e morto, all’interno del matrimonio, pronto ad accendersi per la ragazzina di turno, è di un’infinita tristezza e rimanda ad antiche usanze, come quelle delle feste nelle ville e del bunga bunga.
Certo, la bellezza attira e agita gli ormoni, sia maschili che femminili. Ma pensare che il rapporto coniugale sia foriero solo di noia, mentre tutta l’eccitazione – e quindi il rischio – siano connessi con ciò che è fuori dall’ordinario, fa venire una certa malinconia.
Fare sesso fa bene. È vitale, come il muoversi e fare attività fisica. Evitare di rischiare, di giocare o di tentare di avere una vita sessuale appagante, in nome di una paura, è un grave errore.
Perché, anche se vivi e al riparo da infarti, si finisce con lo spegnersi, poco a poco, fino al decesso. Dell’anima.