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Eremo di Caresto: dove le coppie in crisi ritrovano l’amore

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È l’eremo di Caresto. E arriva in supporto di tutte le coppie in crisi. Si trova su un delizioso colle marchigiano ed è gestito da religiosi. Sono diverse le persone che giungono qui da più parti per trovare pace e serenità.

Tuttavia, la peculiarità di questo eremo è quella di essere l’unico centro di spiritualità matrimoniale riservato alle coppie. Anche un’equipe di volontari presta servizio insieme ai religiosi che, mediante il messaggio evangelico e il dialogo, cerca di riunire le unioni con problemi.

Un successo che si è ampliato e diffuso con il tempo se si pensa che, solo fino a qualche anno fa, quando si avviò l’iniziativa, l’eremo ospitava solo 200 famiglie. Oggi il numero è notevolmente aumentato, essendo le coppie oltre mille e provenienti da ogni parte del paese. “Nel passato c’era molta più ipocrisia e le famiglie tendevano a nascondere i problemi. Oggi, per certi versi, è meglio: se la crisi esiste è bene affrontarla subito“, afferma don Piero Pasquini, il fondatore della casa.

Ma di cosa si tratta esattamente? Un fine settimana di ritiro prevede l’ascolto e il dialogo delle famiglie o delle coppie con i volontari e lo stesso don Piero. Successivamente, alcune ore di solitudine vengono lasciate alle coppie in modo da ritrovare quella pace e serenità che la vita quotidiana, spesso, porta a perdere di vista. “Perché quello che spesso manca nelle relazioni, così immerse nella frenesia quotidiana, è trovare il tempo materiale per parlarsi. Anche litigare va bene, solo che bisogna saperlo fare“, commenta don Piero.

Tuttavia, l’eremo di Caresto è aperto anche ai separati e ai divorziati. Sebbene impegnati in una nuova relazione, anche con queste persone è bene “tessere un dialogo profondo“. Secondo i dati Istat in Italia, purtroppo, il numero di separazioni e divorzi è notevolmente aumentato. Se in passato le separazioni erano 158 e i divorzi 80 su un totale di mille matrimoni, oggi si contano rispettivamente 311 separazioni e 182 divorzi. “Insomma, l’amore è un bene da preservare e non è una prerogativa del cristianesimo o della Chiesa. Piuttosto, un patrimonio condiviso dell’umanità“, conclude don Piero.

Federica Vitale

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