Altro che Coronavirus. Gli esperti dell’Oms giurano che tra circa venti anni sarà la depressione la vera pandemia.
Si tratta, infatti, di una malattia che sta raggiungendo cifre da capogiro e che conoscerà una diffusione tale da diventare il primo ostacolo per la Sanità pubblica, oltre a rischiare di divenire la più grande fonte di spesa.
450 milioni i malati nel mondo e in Italia, secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna in collaborazione con Progetto Itaca, l’Associazione Onlus che dà aiuto alle persone che soffrono di disturbi psichiatrici, la depressione riguarda 15 milioni di persone, soprattutto donne, pari al 25% della popolazione.
Non solo, ma in generale i numeri del ricorso in ospedale per nevrosi, psicosi, disturbi della personalità e dell’alimentazione e altre patologie sono chiari: sia per le donne che per gli uomini sono aumentati, passando da 47 del 2003 a 50 del 2005 ogni 10 mila ricoveri per le donne, e da 49 a 52 ogni 10 mila per gli uomini (risultati emersi dall’analisi di una delle aree della seconda edizione del Libro Bianco dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna).
La depressione, infine, è la prima causa di disfunzionalità tra i 14 ed i 44 anni e di ben 800 mila morti ogni anno concentrati nell’Europa dell’Est.
Insomma, un male da non sottovalutare e che necessita in ogni caso dell’attenzione e del supporto concreto di un’intera società.