Nel 2050 saremo oltre 9 miliardi, 1 su 6 ultraottantenne. Vivremo più o meno tutti fino a 100 anni. E lo faremo in salute, soprattutto se ci avvarremo della tecnologia.
I nuovi nonni sapranno utilizzare il web, gli strumenti elettronici e la realtà virtuale. Di conseguenza la qualità della vita sarà migliore, ma renderà necessario un ripensamento e una completa riorganizzazione della sanità e di tutto il comparto socio assistenziale e previdenziale italiano, europeo e mondiale.
Tutto risulterà più semplice se ci pensiamo da subito. Si punta, dunque, a mettere l’anziano in condizione di essere protagonista grazie all’integrazione tra tecnologia e servizi che ne tutelano la sicurezza, promuovono un invecchiamento attivo, partecipativo e autonomo, ma anche monitorato a distanza dai care-giver e dal medico. E nuovi modelli assistenziali dentro e fuori l’ospedale dovranno essere implementati e messi in rete.
Sono questi i punti cardine su cui si fonda la proposta di Italia Longeva, il network dedicato all’invecchiamento creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA (l’Istituto Nazionale di Ricovero e Cura degli Anziani), che promuove il concetto di allungamento della vita, sostenuto anche dall’impegno di aziende specializzate in tecnologie, domotica, manufatti ed alimenti dedicati a questa nuova longevità.
A partire dalla quotidianità: dalla casa informatizzata, senza barriere architettoniche, con sensori che rilevano possibili pericoli, ad elettrodomestici intelligenti e strumenti di comunicazione con interfacce facili per il loro controllo a distanza. L’anziano sarà quindi sempre connesso con i familiari o gli operatori sanitari, informati del suo stato di salute grazie alla telemedicina o a sensori “indossati” per un continuo check-up.
Si incontrano oggi e domani ad Ancona per la prima due giorni di lavori, alla presenza del Ministro della Salute e di decine di altri esperti del settore.
In Italia si contano 13 milioni di ultra65enni, annoverandosi tra i paesi in cui vi è il maggior invecchiamento della popolazione di tutto il mondo. Nei prossimi 20 anni si prevede un aumento di 25 volte della fascia degli ultra85enni e di 130 volte dei centenari, le età più bisognose di assistenza.