immagine

Anziani: sempre connessi per vivere fino a 100 anni

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Nel 2050 saremo oltre 9 miliardi, 1 su 6 ultraottantenne. Vivremo più o meno tutti fino a 100 anni. E lo faremo in salute, soprattutto se ci avvarremo della tecnologia.

I nuovi nonni sapranno utilizzare il web, gli strumenti elettronici e la realtà virtuale. Di conseguenza la qualità della vita sarà migliore, ma renderà necessario un ripensamento e una completa riorganizzazione della sanità e di tutto il comparto socio assistenziale e previdenziale italiano, europeo e mondiale.

Tutto risulterà più semplice se ci pensiamo da subito. Si punta, dunque, a mettere l’anziano in condizione di essere protagonista grazie all’integrazione tra tecnologia e servizi che ne tutelano la sicurezza, promuovono un invecchiamento attivo, partecipativo e autonomo, ma anche monitorato a distanza dai care-giver e dal medico. E nuovi modelli assistenziali dentro e fuori l’ospedale dovranno essere implementati e messi in rete.

Sono questi i punti cardine su cui si fonda la proposta di Italia Longeva, il network dedicato all’invecchiamento creato dal Ministero della Salute, dalla Regione Marche e dall’IRCCS INRCA (l’Istituto Nazionale di Ricovero e Cura degli Anziani), che promuove il concetto di allungamento della vita, sostenuto anche dall’impegno di aziende specializzate in tecnologie, domotica, manufatti ed alimenti dedicati a questa nuova longevità.

A partire dalla quotidianità: dalla casa informatizzata, senza barriere architettoniche, con sensori che rilevano possibili pericoli, ad elettrodomestici intelligenti e strumenti di comunicazione con interfacce facili per il loro controllo a distanza. L’anziano sarà quindi sempre connesso con i familiari o gli operatori sanitari, informati del suo stato di salute grazie alla telemedicina o a sensori “indossati” per un continuo check-up.

Si incontrano oggi e domani ad Ancona per la prima due giorni di lavori, alla presenza del Ministro della Salute e di decine di altri esperti del settore.

In Italia si contano 13 milioni di ultra65enni, annoverandosi tra i paesi in cui vi è il maggior invecchiamento della popolazione di tutto il mondo. Nei prossimi 20 anni si prevede un aumento di 25 volte della fascia degli ultra85enni e di 130 volte dei centenari, le età più bisognose di assistenza.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania