Le capacità intellettive dell’uomo sarebbero destinate a diminuire sempre di più con il trascorrere del tempo, per motivi di natura genetica. Secondo quanto rilevato da parte degli esperti, l’uomo preistorico era dotato di un’intelligenza superiore alla nostra, legata alla necessità di ingegnarsi giorno dopo giorno per individuare nuove strategie di sopravvivenza.
Procurarsi il cibo, dare vita ad un rifugio in cui ripararsi, costruire degli utensili efficaci scegliendo i materiali più adatti, rappresentano soltanto alcune delle attività grazie alle quali l’uomo preistorico ha potuto sviluppare le proprie capacità intellettive ed il pensiero astratto. Attraverso la selezione naturale, soltanto gli individui più intelligenti e capaci erano destinati a sopravvivere. Una simile regola, nella nostra realtà facilitata e protetta, non può però più essere considerata valida.
Secondo quanto affermato da parte di Gerard Carbtree, esperto della Stanford University, la mutazione di uno dei geni correlati all’intelligenza potrebbe ridurre le nostre capacità emotive e intellettuali. Ciò perché durante la preistoria l’intelligenza si è sviluppata seguendo dei meccanismi selettivi che al giorno d’oggi non hanno più luogo.
Le mutazioni in grado di danneggiare i geni legati all’intelligenza sarebbero state tramandate da un individuo all’altro generazione dopo generazione. Il loro accumularsi nel corso del tempo avrebbe minato le capacità intellettive della specie umana. Secondo gli esperti, si tratta di un processo che continuerà a verificarsi in futuro, rendendoci sempre meno svegli e brillanti dal punto di vista delle capacità intellettive.
Il processo in questione avverrà comunque in maniera molto lenta. Il professor Gerard Carbtree ipotizza che l’umanità sarà sottoposta a due ulteriori modificazioni genetiche relative alla sfera intellettiva entro i prossimi 3000 anni. Le conseguenze di simili meccanismi potrebbero essere realmente evidenti soltanto tra migliaia di anni. Sarà dunque compito della scienza del futuro fornire nuove risposte e soluzioni in proposito.
Marta Albè