La crisi economica? Fa sposare di meno e sempre di più dopo i 30 anni. Secondo i dati dell’Istat nel 2011 sono stati celebrati 204.830 matrimoni, 12.870 in meno rispetto al 2010. Una riduzione accentuatasi negli ultimi quattro anni e che non si è mai fermata dal 1972.
Nel 2011 ci sono state circa 155.395 nozze tra cittadini italiani (37mila in meno rispetto agli ultimi 4 anni), mentre aumentano leggermente i matrimonio in cui uno dei due partner è straniero. Quanto all’età, da nord a sud si va all’altare sempre più tardi: in media a 34 anni per gli uomini e a 31 per le donne, circa 7 anni in più rispetto ai valori del 1975.
I giovano d’oggi, dunque, preferiscono le unioni di fatto, che sono passate da circa mezzo milione nel 2007 a 972mila nel biennio tra il 2010 e il 2011, con la conseguenza che nel 2011 un neonato su 4 ha genitori non sposati.
Ci si sposa più tardi perché si comincia a convivere e non solo. Molti ragazzi rimangono con mamma e papà più a lungo: l’elevata disoccupazione, il precariato e, talvolta, il lavoro stesso, rendono complicato programmare un futuro da “indipendenti” e, men che meno, convolare a giuste nozze.