Italiani: popolo di poeti, santi, navigatori ed eroi e sembrerebbe anche di fobici. Sono 1 milione gli italiani che soffrono di manie e fobie, e che siano fissati con i germi piuttosto che con il peso o il gioco d’azzardo, sono costretti ad affrontare la variegata galassia dei disturbi ossessivo-compulsivi, come vengono definiti scientificamente.
Questi disordini mentali che si manifestano in forme molto diverse, sono generalmente caratterizzati dalla reiterazione di comportamenti singolari al fine di eliminare in qualche modo l’ossessione che ha invaso i pensieri.
Ad esempio, gli schiavi del gioco vivono inchiodati davanti alle slot-machine e chi invece non può far a meno di litigare con la bilancia può arrivare anche a comportamenti auto-lesionistici.
Tra questi soggetti, gli uomini sono più numerosi di quanto si pensi. Per loro il disturbo alimentare si esprime come bulimia nervosa, o come “bigorexia“, una patologia che porta a voler aumentare a tutti i costi la propria massa muscolare. Spesso ne soffrono anche i body builder, che si sottopongono a sfiancanti allenamenti con i pesi e ricorrono a farmaci e steroidi anabolizzanti per raggiungere la loro idea di perfezione del corpo.
C’è poi chi ha paura di viaggiare in aeroplano e chi non ce la fa a prendere un ascensore e chi invece ha l’angoscia degli spazi aperti (agorafobia) o troppo angusti (claustrofobia).
A soffrirne donne e uomini di età, condizioni sociali e caratteriali estremamente differenti. Accomunati da una stessa tendenza: quella a mantenere segreto il proprio disagio.
A chiarirne le ragioni la Dottoressa Laura Bellodi, direttore del Centro disturbi d’ansia ed ossessivo-compulsivi del San Raffaele di Milano:
“Per via della natura molto intima, il disturbo ossessivo-compulsivo viene spesso tenuto nascosto, anche per il timore di essere giudicati”.
I sintomi compaiono tra i 6 e i 15 anni nei maschi e tra i 20 e i 29 nelle donne e, se non trattati, tendono a cronicizzarsi e a diventare più gravi.
“Le cure oggi disponibili, farmacologiche e non consentono a molti pazienti di migliorare la propria condizione, ma per altri si dimostrano inefficaci. Ecco perché abbiamo l’obbligo di migliorare le nostre conoscenze sulle cause di queste patologie sostenendo la ricerca scientifica, allo scopo di trovare cure che siano adeguate”.
A supporto dei malati nasce una nuova associazione, che si chiama “Fuori dalla rete” Onlus, con l’obiettivo di rispondere concretamente ai bisogni di chi soffre di questa ampia categoria di patologie. L’iniziativa viene dalla spinta propulsiva dei medici, dei pazienti e dei loro familiari, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per tutte queste persone, perché i disturbi ossessivi compulsivi sono spesso difficili da gestire e generano solitudine e sofferenza.
Spiega il presidente dell’associazione Roberto Ciaccio:
“Tra le finalità istituzionali e sociali dell’associazione, c’è quella di perseguire con una corretta informazione, testimonianze, forum e manifestazioni, la tutela del diritto alla salute e a una vita dignitosa per i pazienti, in un’ottica di umana solidarietà”.
Un utile strumento per tutti coloro che desiderano affrontare le proprie paure e le proprie ossessioni, l’unico modo per riuscire veramente a vincerle.