Si sa, vivere una vita serena garantisce uno stato di salute migliore perché, allontanando stress, tensioni, ansia e malumori, tutto scorre meglio e con più rilassatezza.
Quindi va da sé che avere una vita in cui si coltivano cattive relazioni sociali mette seriamente a rischio la salute.
La ricetta giusta sarebbe quindi quella di cercare di non litigare spesso con il partner, non fare una corsa al successo nell’ambito lavorativo, avere buoni amici fidati e tante conoscenze e poi anche lo sport aiuta a combattere il diabete, l’ipertensione e addirittura alcune forme di cancro.
Il collegamento tra la nostra salute e le relazioni sociali dipende dal sistema immunitario: infatti l’individuo che ha relazioni sociali turbate produce sostanze infiammatorie che favoriscono lo sviluppo di malattie. E su questo argomento si è cimentato un gruppo di ricerca guidato da Shelley Taylor e formato da psicologi dell’University of California a Los Angeles. I ricercatori hanno analizzato il modo in cui relazioni positive e negative hanno effetti sulla reazione allo stress. Per far questo hanno analizzato il comportamento di 122 persone tra studenti e impiegati (69 femmine e 53 maschi) che per otto giorni hanno dovuto compilare un diario in cui annotare il numero delle interazioni sociali lunghe più di dieci minuti avute durante la giornata. Bisognava fare anche una distinzione tra quelle positive (come una passeggiata con amici o una cena con un partner) e le negative (ad esempio una discussione accesa con un familiare). Inoltre hanno dovuto annotare anche i momenti di competitività lavorativa, amorosa e sportiva.
Dopo questa prima fase, nei quattro giorni successivi, ai soggetti sotto esame sono stati somministrati test per valutare la capacità di gestire lo stress e poi sono stati prelevati campioni di saliva per valutare la quantità di due ormoni pro infiammatori, l’interleuchina 6 e il recettore solubile del tumor necrosis factor alfa.
I risultati finali di questo studio hanno evidenziato che gli individui che negli 8 giorni sono stati coinvolti in relazioni sociali negative avevano livelli infiammatori alti rispetto al gruppo che aveva vissuto il periodo più serenamente. In più il primo gruppo aveva anche scarsa capacità di gestire situazioni di stress, il che ha causato un ulteriore aumento delle sostanze infiammatorie. Un’ultima curiosità emersa dallo studio è relativa ai momenti di competitività: la più dannosa è quella per amore e poi quella lavorativa e fanno aumentare di molto i livelli infiammatori e quindi il rischio di malattie.
Sembra facile a dirsi, però bisognerebbe vivere con un atteggiamento più positivo rispetto al prossimo, cercando di evitare tutti i tipi di tensioni e quindi di salvaguardare la propria salute allontanando le malattie. Con un piccolo sforzo si può riuscire.