Einstein diceva “È meglio essere ottimisti e avere torto, piuttosto che essere pessimisti e avere ragione”. Quest’intuizione è diventata una verità scientifica avvalorata da uno studio statunitense per cui l’ottimismo fa vivere meglio e di più. Secondo questa ricerca, chi “pensa positivo” ha minori rischi di ammalarsi di cancro, di soffrire di malattie cardiache e di morire prematuramente.
I ricercatori dell’Università di Pittsburgh hanno selezionato nel 1994 un gruppo di 100mila donne, di cui facevano parte sia persone ottimiste che pessimiste: nove anni più tardi gli scienziati hanno potuto costatare come fosse significativamente più alto il numero di signore pessimiste decedute rispetto a quelle ottimiste.
Lo studio ha rilevato che le donne ottimiste sono più forti nelle avversità, reagiscono meglio allo stress e seguono più attentamente i consigli dei medici. Inoltre, tendono a uno stile di vita più salutare: è meno probabile che fumino, sono di solito più attive e hanno spesso un indice di massa corporea più basso.
Tutti fattori che influiscono su lunghezza e qualità della vita. Questa ricerca rileva il collegamento tra ottimismo e longevità sottolineato anche da molti altri studi. Infatti, secondo un’altra ricerca statunitense le persone pessimiste, hanno il 22% in più di possibilità di ammalarsi di malattie cardiache e, inoltre, sempre secondo recenti studi, l’ottimismo migliorerebbe il sistema immunitario, favorendo le condizioni generali di salute.
Insomma, tante buone ragioni per vedere il bicchiere mezzo pieno.
Manuela Marino