Chi vorrebbe lavorare in un’azienda con orario breve, assistenza medica e cibo gratis? Sembra un’utopia, ma quest’azienda esiste. Ogni anno Great Place to Work – che si occupa di gestione e organizzazione dei posti di lavoro – analizza centinaia di esperienze internazionali ed anche quest’anno ha stilato un elenco con le 25 migliori aziende in cui lavorare.
Il metodo di analisi seguito dalla società americana consiste nel confrontare alcuni parametri di qualità – tra cui il rispetto dei diritti dei lavoratori -, nell’effettuare sondaggi tra i dipendenti e nel visitare talvolta in prima persona le strutture. Il quadro che ne viene fuori non è certamente completo, ma comunque indicativo delle qualità delle imprese.
Come di consueto, la maggior parte della classifica – 20 su 25 – è composta dalle grandi companies americane. Per qualche anno è stato il gigante Google ad occupare il primo posto. L’azienda di Silicon Valley è infatti rinomata per le sue strutture all’avanguardia e per un sistema di tutela del personale tra i più sviluppati al mondo. Tuttavia, quest’anno la sua leadership è stata scavalcata da SAS Institute, società statunitense, con sede in North Carolina, composta da 13.268 dipendenti, che dal 1976 produce software ed opera soprattutto nel settore della business intelligence.
In realtà, non si tratta di una novità assoluta: SAS Institute è stata infatti nominata più volte “migliore azienda al mondo” dal noto business magazine Fortune. Vediamo perché. I suoi dipendenti operano in un ambiente lavorativo pensato e studiato nei minimi dettagli per loro. Non c’è alcun limite ai giorni di malattia; esiste una struttura apposita per i figli dei lavoratori, che possono pranzare e/o cenare con loro; all’interno dell’azienda è presente un ambulatorio medico gratuito attivo 24 ore su 24 per i dipendenti e i loro familiari. Le ore di lavoro settimanali non superano mai le 35 ore ed ogni pomeriggio si stacca dal lavoro alle cinque in punto.
E ancora, il CEO di SAS Institute incontra mensilmente di persona i dipendenti per una “Conversation over Coffee”, dove si discute liberamente di tutte le problematiche legate al lavoro. Secondo gli analisti di Great Place to Work, questa abitudine ha avuto un riscontro positivo anche in termini di produttività. L’azienda è inoltre attenta alla cultura e all’intrattenimento: i dipendenti possono mangiare gratuitamente – pensate che vengono offerte loro anche 22 tonnellate di M&M’s, che costano circa 45 mila dollari. Ogni settimana vengono organizzate delle mostre d’arte, tenute da pittori e scultori invitati direttamente dall’azienda, mentre invece un pianista suona durante il giorno sul palco della caffetteria principale.
Google non è quindi riuscita a mantenere il “dominio”, nonostante l’introduzione dei “death benefits“, una serie di versamenti che l’azienda fa alla famiglia in caso di decesso del dipendente, per dieci anni dopo la sua morte. Ma si conferma comunque tra le migliori realtà aziendali, insieme a NetApp, Microfost e Federal Express, tutte americane. La prima compagnia non americana a comparire nella classifica è la britannica Diageo, leader nel settore delle bevande alcoliche.
E in Italia? Nessuna azienda del nostro Belpaese, compare nella classifica pubblicata da Great Place to work, che tuttavia propone anche una lista specifica per ogni paese. Si dovrà attendere il 13 dicembre per conoscere le migliori aziende nostrane, ma stando al rapporto pubblicato lo scorso anno in collaborazione con Il Sole-24 Ore, la prima posizione era occupata da Elica, società di Fabriano formata da 1400 dipendenti, che realizza cappe da cucina. Al secondo posto figurava Fater, azienda che produce assorbenti con sede a Pescara. A fine 2011, anche FedEX Express si trovava tra le migliori aziende, mostrando dunque il valore della compagnia americana anche nelle sedi dislocate all’estero.
Nonostante i risultati positivi mostrati da alcune aziende, l’Italia ha ancora molta strada da fare per poter competere con i colossi americani.
Silvia Bianchi