Ancora sui social network. Siamo costantemente in contatto con gli altri eppure ci sentiamo sempre più soli. Come è possibile? Tutta colpa di Facebook.
Se non vi è bastata la classifica dei modi con cui con Facebook la vita ce la si può rovinare, ecco un’altra novità.
Secondo gli esperti, il massiccio utilizzo dei nuovi media rischierebbe di travolgerci, poiché troppe voci produrrebbero solo un assordante silenzio. A volte collettivo, come nel caso della ragazza inglese che ha postato la sua lettera di suicidio sul suo profilo Facebook. Oltre mille persone hanno letto della sua intenzione di togliersi la vita ma ci sono stati solo commenti ed insulti: nessuno dei suoi presunti amici l’ha aiutata.
Evidentemente, i mezzi che dovrebbero portarci a comunicare con gli altri, ad essergli più vicini ci allontanano e ci isolano. A sostenerlo è la professoressa del Massachusetts Institute of Technology Sherry Turkle, nel suo libro “Alone Together”. La docente del MIT lancia un grido di allarme: i social network minacciano di dominare letteralmente la nostra vita, isolandoci e rendendola disumana. E definisce questo modo di essere una “follia moderna“.
Il libro della professoressa Turkle descrive la vita impigliata nelle reti di comunicazione. Per capirlo bisogna addentrarsi nel libro.
“Anziché fare una telefonata mandiamo un sms, al posto di una lettera aggiorniamo lo status su Facebook, invece di parlare ci scusiamo perché non ne abbiamo più tempo e facciamo qualche altra cosa, magari un Twitter, rinviando il momento del dialogo a voce”,
scrive la Turkle, secondo cui Internet si è trasformata in una “forza alienante” che spinge i giovani ad “allontanarsi dai rapporti umani”, rifugiandosi nel virtuale.
“Gli adolescenti si lamentano di telefoni, sms, e-mail e Skype ma nessuno vuole staccarsi da un punto di accesso alla realtà digitale”,
spiega la ricercatrice, descrivendo un rapporto di dipendenza che ricorda l’assuefazione.
Ogni capitolo del libro parla di persone e porta svariati esempi e casi pratici, alcuni anche paradossali. Ma di sicuro per sentirci meno soli dovremmo incominciare a spegnere il computer.