Si sa, piagnucolone per eccellenza siamo noi donne. 4 volte più degli uomini. Scoperta l’acqua calda?
Dai tredici anni in poi, infatti, la lacrima appartiene alla donna per una misura di 64 volte all’anno contro le 17 dell’uomo: un dato davvero “sconsolante”, da far venire …da piangere!
Secondo quanto emerge da un recente studio dell’Associazione tedesca degli oftalmologi presentato a Monaco di Baviera, la donna è molto più attiva in pianti disperati, piagnistei, lamenti che siano, rispetto all’«algido» uomo, che, invece, sarebbe molto più parsimonioso con le lacrime.
Inoltre la donna avrebbe anche tempi più lunghi e un pianto peculiare e caratteristico: la media della durata è di 6 minuti (contro i 4 dell’uomo), la modalità è estremamente drammatica, essendo accompagnata da lamenti e singhiozzi.
Non solo. Le donne piangono di nostalgia, per un ricordo o per un problema grave, che spesso – guarda caso – riguarda l’ambito sociale (lavoro, carriera, difficoltà a gestire figli e famiglia). Gli uomini, invece, per commozione o per una storia finita. Un dato molto particolare, dato che avremmo pensato quasi il contrario!
Be, non c’è che dire: un’indagine che sembra confermare quella credenza “ancestrale” per la quale la donna sarebbe più soggetta all’emotività e quindi facilmente irrazionale ed imprevedibile. Per fortuna, oggi il pianto è considerato un ottimo veicolo per riequilibrare l’umore e, anzi, è considerato dannoso piangere poco o nulla.
Quindi evviva le donne che sanno piangere con tanti auguri per gli uomini che riescano a diventare un po’ più facili allo sfogo delle lacrime!
Sara Tagliente