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Ludopatia: la febbre del gioco, 3 mln gli italiani a rischio

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Cresce in Italia la cosiddetta febbre del gioco, in termini tecnici ludopatia, cioè quella patologia di chi è ossessionato dal gioco d’azzardo. Quando slot machine, sale da poker, gratta e vinci o scommesse sportive diventano una vera e propria mania di cui non si riesce a fare a meno e che crea dipendenza.

Ad essere a rischio di ludopatia sono ben 3 milioni di italiani tra cui molti adolescenti, un numero che è cresciuto parecchio negli ultimi anni. Dalle ultime stime risulta che sono addirittura 19 milioni le persone che scommettono in Italia: il 47% della popolazione tra i 15 e i 64 anni ha puntato dei soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi disponibili dal tabaccaio (Lotto, Superenalotto, Gratta e Vinci) nei centri di scommesse o online.

Ad essere veramente a rischio però sono solo un’esigua parte di essi, la fotografia fatta dalle ultime indagini del Cnr (Italian population survey on alcohol and other drugs) divulgata da Adn-Kronos Salute, ha inquadrato come persone a rischio soprattutto maschi disoccupati e cittadini con basso livello di istruzione. Ad essere preso in esame è stato un campione di 11mila persone di tutta Italia, uomini e donne di ogni classe sociale ed età, adolescenti compresi.

Rispetto agli uomini, le donne giocano meno e sono il 38% di tutti gli scommettitori, le più accanite si sono dimostrate le over 45. A rischio anche gli adolescenti, l’anno scorso ad aver giocato sono stati più di un milione di studenti.

A livello geografico si gioca soprattutto al Centro Sud, la regione che si aggiudica il podio dei giocatori più incalliti è la Campania con il 57% seguita a ruota dalla Calabria con il 55% e Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia con il 53%. Le regioni dove invece ci sono meno giocatori sono l’Emilia Romagna (41%), il Trentino Alto Adige (42%) la Liguria e il Veneto (44%).

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