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…e il pettegolezzo fa bene alla salute

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Il pettegolezzo è salutare. Allevia le tensioni ed è un antistress. Lo dicono gli esperti della University of California di Berkeley, negli States, in un’indagine pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology.

Ma attenzione, c’è pettegolezzo e pettegolezzo: mentre, infatti, commentare i comportamenti negativi altrui, quando è utile a mettere in guardia l’interlocutore sulla loro scorrettezza o pericolosità, avrebbe effetti positivi sulla salute, quasi nulli sarebbero invece i vantaggi derivanti dal pettegolezzo fine a se stesso, come l’ultima love story del Vip di turno.

Non la pensavano esattamente così gli studiosi delle Università di Boston, Harvard e California che, in uno studio pubblicato su Science, rivelarono che anche solo leggere una rivista di scandali ci serve come una sorta di scudo: ci fa individuare aree pericolose e quindi, socialmente parlando, è un meccanismo vantaggioso.

Il fine sociale del pettegolezzo fu scientificamente provato anche in un’altra ricerca, quella condotta dai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), secondo cui il pettegolezzo rappresenta una forma di comunicazione utile a garantire un certo grado di ordine sociale.

L’ESPERIMENTO

I ricercatori di Berkeley hanno mostrato a un gruppo di volontari un filmato con la storia di due partner, uno dei quali tradiva l’altro. Tenendo sotto osservazione il battito cardiaco dei partecipanti, si è notato che si riduceva e quindi lo stress calava quando potevano passare al loro vicino un biglietto con una frase di avvertimento.

Spiega il coautore dello studio Robb Willer

“Trasmettere questa ‘nota di gossip’ ha migliorato i loro sentimenti negativi e temprato la loro frustrazione”.

In pratica il pettegolezzo ha mostrato la sua funzione terapeutica e li ha fatti sentire meglio perché avrebbe escluso a priori altri tradimenti.

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania