“Qui non si vendono preservativi”. È stata questa la risposta data ieri presso la farmacia dell’Isola Tiberina, a Roma, a due passi dal Fatebenefratelli, gestita dalla Casa Generalizia dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, noto come l’”ospedale dei frati”.
Che la farmacia non abbia tra i propri prodotti i condom è un fatto non nuovo, ma nonostante ciò le polemiche non si sono fatte attendere. Tra i motivi a sostegno del proprio rifiuto, i farmacisti hanno affermato: “siamo cattolici”.
Codacons. A criticarne la posizione è stato in primo luogo il Codacons, cui si sarebbero rivolti coloro ai quali erano stati negati i preservativi nella ormai famosa farmacia. Ecco quanto riferisce Carlo Renzi, presidente del Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell´Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori: “Ci sono arrivate alcune segnalazioni, sono atteggiamenti pericolosi. Quella farmacia va boicottata. Ma non è l´unica a farlo. Anche in altre città è accaduto a Cosenza, ad esempio”. E aggiunge: “Chiederemo al Comune, alla federazione dei farmacisti e al ministero della Salute di fare ispezioni, nascoste, nelle farmacie per verificare se anche in altre questo accade”. Già, perché la mancata vendita di preservativi sarebbe illegale.
Anlaids. Giovanni Russo, medico presso il reparto di Malattie Infettive al Policlinico Umberto I che collabora con AnlAIDS ha detto la sua: “Ogni anno in Italia ci sono 4.000 nuovi casi di HIV e soprattutto a Roma aumenta la sieropositività tra gli eterosessuali. È intollerabile che una farmacia si rifiuti di venderli”. E spiega perché la farmacia dell’Isola Tiberina ha torto: ”Il preservativo è presidio sanitario nazionale e ai farmacisti non dovrebbe essere consentito di rifiutarsi di venderlo”.
Farmacisti. “È una polemica strumentale” sostiene il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma, Emilio Croce. E cerca di placare gli animi: “I preservativi sono sanitari, non sono farmaci. Si trovano dappertutto, non solo in farmacia, si tratta di un prodotto comunque facilmente reperibile. La denuncia mi sembra quindi strumentale”.
Arcigay. Per Fabrizio Marrazzo di Arcigay è “una scelta scellerata”.
Francesca Mancuso