immagine

Aids: l’accesso alle cure riduce il contagio

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin

Presentato alla 18a Conferenza internazionale sull’Aids di Vienna uno studio canadese secondo cui garantire l’accesso alle cure contro il virus dell’HIV darebbe benefici ai malati e, soprattutto, ridurrebbe i contagi.

Per tale ricerca, pubblicata sulla rivista medica The Lancet, tra il 1996 e il 2009 il numero di persone trattate con la combinazione di più farmaci, nella provincia canadese della Columbia Britannic, è passato da 837 a 5.413. Nel contempo, il numero di nuove diagnosi è sceso da 702 a 338, con un calo del 52%.

In pratica, i nuovi casi sono scesi in maniera correlata all’aumento dell’uso di trattamenti. I particolare, pare che si siano ridotti i contagi di tipo parentale. Di contro, si è registrato un aumento dei casi di Hiv dovuti a infezioni sessualmente trasmesse, a causa di comportamenti sessuali a rischio.

Intanto, un altro dato che esce fuori dalla conferenza riguarda il finanziamento dei programmi di cura e prevenzione nei Paesi poveri, che risulta diminuito nel 2009, quando sono stati versati 7,6 miliardi di dollari, contro i 7,7 del 2008 (soldi per lo più provenienti dai Paesi del G8 e dalla Commissione europea).

Riduzione causata dalla crisi economica mondiale che pesa gravemente sui Paesi poveri. “Ora che vediamo i primi risultati nella prevenzione e nel trattamento dell’AIDS bisogna raddoppiare gli sforzi, non diminuirli” ha dichiarato Michel Sidibé, direttore esecutivo del programma Unaids.

Germana Carillo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di Wellme.it per tre anni, scrive per Greenme.it da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania.