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Energy drink: è vero che favoriscono la dipendenza da alcol?

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Resistere ore ed ore sui libri, lo sappiamo, è durissimo, soprattutto nei giorni precedenti gli esami quando è d’obbligo il ripasso generale – che molto spesso, più realisticamente, prende il nome di “studio dell’ultimo minuto”.

La capacità di concentrazione è limitata, come anche la resistenza del cervello ad un impegno prolungato ed intenso. Un discorso simile può valere per tutti coloro che devono affrontare un periodo di forte stress, durante il quale è richiesta una presenza sempre attiva ed una resa al 100%. Resistere, superando, o ignorando i propri limiti biologici: se questo è il must che ci si impone, i mezzi per raggiungere il fine sono i più disparati, leciti o illeciti.

Ciò spiega la grande diffusione, soprattutto tra i più giovani, dei cosiddetti energy drink, bibite che con un’elevata concentrazione di caffeina e taurina, consentono di resistere meglio alla fatica, alla stanchezza, permettono di restare svegli fino a tardi ed essere nuovamente operativi il mattino seguente. Ingredienti, quindi, che insieme ad altri possono favorire il cosiddetto “sballo”.

Soprattutto se le bibite energizzanti vengono associate ad alcol, cosa che purtroppo avviene sempre più frequentemente tra i giovani. Il rischio di questi usi ed abusi c’è ed è alto, come denuncia uno studio che verrà pubblicato a febbraio su Alcoholism: Clinical and Experimental Research, e del quale sono stati già diffusi in rete i risultati. L’elevato consumo di energy drink può indurre molto facilmente ad una dipendenza dall’alcol. La particolare ambiguità di queste bibite che promettono di far superare stanchezza e fatica, ha indotto la dottoressa Amelia Arria, direttrice del Center on Young Adult Health and Development dell’Università del Maryland, ad indagare sulla loro composizione e sui loro effetti. La presenza in esse di elevate quantità di caffeina ha conseguenze particolarmente evidenti sul sistema nervoso, e può generare forme di ansia, essere causa di insonnia o di aritmie cardiache.

Il cocktail energy drink- alcol, sempre più diffuso tra i giovani, produce poi effetti devastanti. Questa associazione, infatti, secondo la dottoressa, è causa delle cosiddette “sbornie vigili“: la mancanza di lucidità, la sonnolenza, il torpore la perdita di riflessi, tutti effetti causati dall’alcol, non vengono pienamente avvertiti, a causa della contemporanea assunzione delle sostanze stimolanti contenute in queste bibite energizzanti. Il risultato è facilmente prevedibile: non avvertendo lo stato di ubriachezza, o avvertendolo molto in ritardo rispetto al solito, i giovani sono indotti a consumare quantitativi maggiori di alcol, nella convinzione, ovviamente erronea, di essere in grado di tollerarlo.

Pur non avvertiti a livello cosciente, comunque, i danni di un eccessivo consumo di sostanze alcoliche si manifestano ugualmente nell’organismo: diminuisce quindi la prontezza di riflessi, si riduce la capacità di percepire ed affrontare i pericoli. Le conseguenze che tutto ciò può avere sulla scelta di mettersi alla guida sono facilmente intuibili. “La caffeina maschera la sensazione di ubriachezza ma non riduce i deficit indotti dall’alcol, per esempio le difficoltà di coordinazione. Di fatto, ci si sente meno ubriachi di quanto si è in realtà e questo può portare a un maggior consumo di alcol, oltre ovviamente a esporre a comportamenti pericolosi” spiega la Arria. Negli Stati Uniti, intanto, la Food and Drug Administration ha stabilito il divieto di vendita per alcuni degli energy drink in commercio, nell’attesa che siano chiarite in maniera più precisa le caratteristiche delle loro componenti.

La dottoressa Arria ha intrapreso il suo studio anche nell’intento di dimostrare l’infondatezza di alcuni luoghi comuni diffusi tra i giovani, che spiegherebbero l’elevato consumo di bevande a base di taurina e caffeina. In molti ritengono erroneamente che bevendo gli energy drink sia poi facile falsare il risultato del test con il palloncino, per il controllo del tasso alcolemico raggiunto dopo una serata di “sballo”. È urgente allora non solo interrogarsi sul perché della necessità sempre più forte che i giovani avvertono di vivere di eccessi, di superare i limiti, anche i propri, quelli fisici, ma anche dialogare con loro, in forma aperta e serena, aiutandoli a cogliere la bellezza dell’assaporare con consapevolezza le emozioni. Serve far capire che il vero “sballo”, la vera alternativa, oggi, è vivere la vita pienamente, senza trucchi ed alterazioni.

Francesca Di Giorgio

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