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Batterio killer: 3 casi in USA? Cosa dice Putin e critiche Ue

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Sono passati parecchi giorni da quando i primi casi di infezione da Escherichia coli sono stati diagnosticati e la risoluzione della crisi sembra essere lontana.

Mentre ancora ci si affanna per scoprire da dove proviene il temuto batterio, gli esperti hanno identificato geneticamente l’Escherichia coli, che ha seminato il panico dalla Spagna alla Russia, mettendo gravemente a rischio anche i rapporti diplomatici.

L’Organizzazione mondiale della Sanità spiega che la variante di E. coli trovata nei pazienti tedeschi contagiati “non è stata mai vista prima in un focolaio di infezione“. Esperti cinesi che hanno analizzato i geni del ceppo di Escherichia Coli tedesco affermano che il gruppo “è nuovo e altamente tossico“. Si tratta, infatti, di un batterio ‘mutante’ nato dall’incrocio tra due ceppi di E. coli, in grado di sopportare meglio gli antibiotici, di rimanere nel corpo molto più a lungo e di produrre anche più tossine. In esso si trova il ceppo E. coli O104:H4, identificato nel 2005 in Corea, che contribuisce all’80% dei geni.

Ma questa scoperta non porterà soluzioni immediate ai pazienti, che stanno diventando sempre di più (i contagi per l’Oms al 31 maggio sono ufficialmente 1.614, mentre secondo altre fonti sanitarie tedesche il totale sarebbe già a quota 2.000), né soluzioni per l’impotenza dei medici contro questo batterio aggressivo. Inoltre, 3 persone rientrate negli Stati Uniti dalla Germania potrebbero essere state contaminate dal batterio killer E. Coli, secondo quanto reso noto dal Centro di controllo e prevenzione delle malattie (Cdc). Ha detto un portavoce del Cdc, Tom Skinner “Al momento stiamo parlando solo di casi sospetti ma accertamenti approfonditi sono in corso“.

Presso l’Istituto di Igiene di Amburgo, che la scorsa settimana ha lanciato l’allarme contro i cetrioli spagnoli, successivamente scagionati, si resta concentrati sulle ricerche per scoprire la fonte dell’infezione. A tal proposito, la Spagna, nella figura di Zapatero, ha chiesto all’UE che le siano riconosciuti i danni economici (secondo gli agricoltori spagnoli 200 milioni di euro a settimana) causati al mercato orto-frutticolo dal falso allarme.

Nel frattempo, il numero delle vittime è salito a 18 (17 in Germania e 1 in Svezia) e la paura viaggia velocemente di Paese in Paese.

La Russia, dopo aver vietato l’importazione di verdure e ortaggi freschi da tutti i Paesi dell’Ue, con relativo sequestro da parte delle autorità dei prodotti già importati, ha dettato oggi rigide condizioni per rimuovere il divieto posto. L’Agenzia Russa per la Difesa dei Consumatori ha rivolto un appello ufficiale per avere un rapporto formale su cause, motivi e dinamica dell’epidemia.

Il premier russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia “non avvelenerà” i suoi cittadini in nome dell’Organizzazione mondiale del commercio. Dura la critica dell’Ue che accusa Mosca di contraddizioni rispetto alle regole del Wto, dove la Russia vorrebbe entrare. “Non so a che contraddizioni si riferiscano” replica secco Putin, rivelando che “non è autunno, quando abbiamo la nostra verdura“, per dire che lo stop dell’import non conviene neppure ai russi.

Roberta Ragni

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.