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Eternit, Balduzzi: “nel 2020 ci sarà il picco dei decessi”

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L’eternit mieterà ancora vittime in Italia. “Le proiezioni epidemiologiche parlano di un picco di decessi nel 2020, dopodiché ci dovrebbe essere una discesa” nell’arco di 10-15 anni. Lo ha detto, intervenendo sul Processo Eternit e sulle vittime dell’amianto a Casale Monferrato, il ministro della Salute, Renato Balduzzi in un’intervista a “La Stampa”, proprio nel giorno in cui sono state pubblicate le motivazioni della sentenza.

“Al contrario dell’Italia, a livello globale – ha detto il Ministro – non si è smesso di produrre amianto. Non se ne produce più qui e in gran parte dell’Europa, ma se ne produce in altri parti in giro per il mondo anche solo per esportarlo come fanno altri Paesi. Questo significa che il pericolo non è venuto meno, ma aumenta“. Per questo il suo dicastero prevede di agire su due fronti: da un lato proseguire la battaglia per le bonifiche, in collaborazione con il ministero dell’ambiente, dall’altro promuovere la ricerca per trovare risposte terapeutiche adeguate al mesotelioma pleurico e collaborazione col ministero dell’Ambiente per le bonifiche.

L’esponente di governo precisa anche le risorse per fare ricerca ci sono, ma va certamente migliorato il coordinamento dei progetti esistenti, mentre bisogna assolutamente continuare il monitoraggio delle persone esposte al rischio amianto, a cominciare da chi si occupa di effettuare le bonifiche. “Stiamo cercando di fare un investimento forte – aggiunge Balduzzi- non facile visti i tempi, per mettere insieme tutte le risorse nel campo della ricerca e poi coordinarle al meglio”, poi, con il ministro dell’Ambiente, “stiamo lavorando alla questione delle bonifiche, e quindi stiamo operando con programmi di sanità pubbliche per la sorveglianza e la presa in carico delle persone esposte, perché’ esposte al rischio-amianto a cominciare chi fa le bonifiche“.

Quanto alla sentenza del processo Eternit, il più grande mai celebrato in Italia per il disastro dell’amianto, con migliaia di casi tra morti e malati per malattie connesse, con cui Stephan Schmidheiny e Louis De Cartier sono stati condannati a 16 anni di carcere, “per me segna un momento molto importante di risensibilizzazione nazionale su un problema nazionale come l’amianto e l’asbestosi, che produce una ‘morte sottile’, una malattia con latenza di circa 40 anni che spesso è stato difficile farla considerare come tale“, conclude il ministro della Salute.

Roberta Ragni

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Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista ambientale. Ha vinto il premio giornalistico “Lidia Giordani”, autrice di “Mettici lo zampino. Tanti progetti fai da te per rendere felici i tuoi amici a 4 zampe” edito per Gribaudo - Feltrinelli Editore nel 2015.