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Fumo, in Francia uno spot osé fa discutere

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I non fumatori francesi sono andati all’attacco: ma stavolta l’hanno fatta grossa, almeno così sembra. Se l’obiettivo era, come nel Wilde-pensiero, “nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli”, non si può dire che non l’abbiano centrato: l’ultima campagna lanciata dall’associazione DNF (les Droits de Non-Fumeurs), infatti, in queste settimane ha fatto discutere i francesi tanto quanto noi italiani su Morgan e Filiberto messi insieme.

I poster e le cartoline in questione, distribuiti in particolare nei luoghi più frequentati dai giovani, come bar e discoteche, azzardano un’associazione finora mai considerata: che fumare una sigaretta possa essere uguale a praticare una fellatio. Il nesso starebbe nel fatto che, a parere dei pubblicitari di BDDP et Fils, che hanno ideato la campagna, “fumare rende schiavi del tabacco”, tanto quanto praticare la fellatio è simbolo di sottomissione – sia chiaro, non di violenza, ma di sottomissione. Fermo restando che siamo tutti d’accordo sul primo assunto (le sigarette danno dipendenza), non possiamo però concordare tutti sul secondo: chi l’ha detto che praticare sesso orale è una forma di sottomissione o di ingenuità psicofisica? Siamo curiosi di leggere tra i commenti l’opinione di voi lettori.

C’è da dire che il problema della precocità del fumo tra gli adolescenti si fa sentire non solo in Francia (dove fuma il 40% degli individui tra i 12 e i 45 anni), ma anche in Italia, dove un adolescente su 3 ammette di fumare con regolarità. E conoscendo la sincerità degli adolescenti, allora possiamo stimare che la quota reale sia di almeno 2 su 3! È a loro, perciò, che sono indirizzati i messaggi più importanti, ma secondo il DNF “finora l’abbiamo fatto gentilmente, toccando l’aspetto salute, mostrando polmoni devastati, ma i giovani si sentono invincibili, immortali”. E infatti, le scritte a caratteri cubitali che da qualche anno campeggiano sui pacchetti non sembra che li turbino più di tanto, anzi: c’è chi dice che stimolino una reazione nervosa che il fumatore può placare solo accendendo una sigaretta!

E così lo staff di DNF, che evidentemente non ha letto i nostri consigli per smettere di fumare, ha pensato bene di puntare su un aspetto, quello sessuale, che agli adolescenti non può di certo risultare indifferente. Ecco allora la grande idea di equiparare la sigaretta al pene (e vi risparmio tutte le battute che mi verrebbero in mente in questo momento!), e il tabagismo al sesso orale. E giù un tornado di polemiche: fior di associazioni sono intervenute contro la metafora utilizzata, quasi a sostegno della fellatio, povera ignara vittima di tutta questa storia, convinta di poter restare in pace nel regno delle cose fatte e non dette. Dal canto loro, nemmeno le major del tabacco hanno gradito, non contente di essere associate all’omino panciuto che, in teoria, sottomette un ragazzo.

Il risultato è che la campagna è materialmente andata in fumo (mai metafora più adatta!), perché ritirata dopo pochi giorni, ma virtualmente ha continuato a far parlare di sé, tanto da arrivare a essere discussa anche nella comunità dei facebookiani italiani, che per la serie “facciamoci riconoscere” hanno simpaticamente commentato: “e questa campagna dovrebbe colpire profondamente i fumatori? Con tutta franchezza… c’è chi la prenderebbe come un incitamento” e ancora: “bella trovata, chi vuole accendere la siga da me?”.

Ma la DNF (che potremmo ribattezzare Dovere di Non Fellatio, a giudicare dalla faccia che fanno i poveri fumatori nel poster) si ritiene comunque soddisfatta del risultato, e in un comunicato in bella mostra sulla sua home page fa sapere che il dibattito suscitato dalla campagna “è una vittoria per tutti coloro che ritengono urgente dotarsi di mezzi appropriati per combattere questo problema”, e che il messaggio, destinato a un target limitato, è stato erroneamente portato alla ribalta dagli stessi media, e quindi “la sua visibilità deve moltissimo a coloro che ne hanno fatto un oggetto di polemica”. Anzi, con la peggiore spocchia da associazione di categoria ci avvisano che “dato che la campagna non ha bisogno di ulteriore esposizione mediatica, sarà d’ora in poi utilizzata e diffusa in maniera molto più limitata”.

E intanto, per cavalcare l’onda, si sono lanciati in due nuovi spot che vi mostriamo alla fine dell’articolo. Noi di wellMe, lo sapete, se sulla fellatio non ci esprimiamo di certo a sfavore (qualunque cosa facciate, basta che la vogliate!), ci schieriamo però sempre contro il fumo, perché ci teniamo alla vostra salute e più volte vi abbiamo ribadito che la prima regola per uno stile di vita sano è stare lontani dalle sigarette, e non c’è età per cominciare a farlo!

Marina Piconese

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