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Si fa leggere il DNA e scopre che morirà d’infarto

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Un tempo per conoscere il proprio destino, ci si faceva leggere la mano. Oggi, nell’era delle nanotecnologie e della genetica, a rivelare il futuro ci pensa il DNA. Ma non sempre rivela buone notizie, anzi.

Lo scorso anno il dottor Stephen Quake, un 40enne apparentemente sano, professore di bioingegneria presso l’Università di Stanford in California, si sottopose al sequenziamento dell’intero genoma.

Il medico, curioso di saperne di più su se stesso, sborsò circa 38 mila euro per farsi “mappare”. Oggi, a distanza di un anno, sono emersi i primi risultati, e non sono di certo buoni. Sebbene abbia il rischio di contrarre l’Alzheimer molto inferiore alla media, il medico 40enne vanta una rara mutazione genetica, che potrebbe provocargli una morte cardiaca improvvisa.

Ma non solo. Le cattive notizie di cui Quake è venuto a conoscenza non sono finite. Le probabilità che ha il dottore di ammalarsi di cancro sono risultate superiori alla media. Male anche per quanto riguarda il rischio di diabete, coronaropatia e obesità.

Nonostante le cattive notizie, Quake si è dichiarato abbastanza soddisfatto:

“È stata certamente un’esperienza interessante, l’ho fatto perché ero curioso di scoprire cosa sarebbe emerso”.

Inoltre, durante gli studi del suo DNA, sono stati esaminati anche i geni che controllano la risposta ad alcuni farmaci, ed è stato scoperto che le statine sarebbero state la cura migliore.

Riferendosi a ciò, Quake ribadisce:

“Siamo all’alba di una nuova era della genomica, informazioni come queste possono far sì che i medici prescrivano cure personalizzate a un livello mai visto prima, risparmiando allo stesso tempo test inutili per malattie per cui non si è predisposti”.

Sarà vero?

L’intero studio è stato reso noto sulla rivista “Lancet“.

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.