Tra le cose a cui non avremmo voluto assistere nel 2010 ci sono sicuramente i maltrattamenti nei confronti degli animali.
I dati forniti dall’AIDAA, l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, ci raccontano di un fenomeno diffuso con cifre sicuramente da brivido. Le segnalazioni ricevute nello scorso anno sono state 71.132 e su oltre 20.000 non si è potuto intervenire con controlli o denunce, perché le segnalazioni provenivano da fonti anonime o non verificabili.
Nello specifico 50.000 le segnalazioni arrivate attraverso il servizio sms del numero 3487611439 (servizio partito nel mese di maggio) mentre le altre 21.000 segnalazioni sono arrivate allo sportello on-line di “Io Lo Segnalo”.
Le vittime per eccellenza dei maltrattamenti sono proprio i migliori amici dell’uomo: i cani, per cui si sono registrati 47.506 casi. Ma il lato disumano degli uomini non ha risparmiato neanche i gatti (16.209 casi) i cavalli (1213), gli animali esotici, uccellini e tartarughe (complessivamente 6.204 casi).
I casi più frequenti riguardano cani tenuti alla catena, o dimenticati sotto il sole in auto o sul balcone, e gatti abbandonati per alcuni periodi o che vivono in condizioni disastrose, oltre che un uso smodato di cani e cavalli per motivi ludici o di lavoro.
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Commenta Lorenzo Croce, presidente nazionale di AIDAA:
“In realtà, i casi di maltrattamento intesi come violazione della legge nazionale sono stati circa il 30% mentre negli altri casi si è sempre trattato di situazioni al limite del maltrattamento come i casi dei cani tenuti a catena corta. La questione più spinosa riguarda invece il fatto che per oltre 20.000 segnalazioni non si è potuto procedere ai controlli o alla denuncia poiché segnalazioni provenienti da fonte anonima e non verificabili”.
C’è da chiedersi quando si placherà la bestialità degli esseri umani.