Introdurre nell’organismo cellule staminali modificate per rendere il sistema immunitario resistente al virus dell’Hiv. È quanto hanno scoperto all’Università della California del Sud.
I ricercatori, diretti dalla professoressa Paula Cannon e il cui studio è stato pubblicato su Nature Biotechnology, sono partiti dal principio che il virus HIV attacca le cellule del sistema immunitario legandosi ad alcune proteine, tra cui la molecola CCR5. Ci sono però soggetti dotati di una mutazione genetica che blocca la comparsa di questa molecola e dunque risultano resistenti al virus.
Gli studiosi hanno così pensato che se si elimina il gene legato alla molecola CCR5 si potrebbe rendere la cellula più protetta contro il virus. Lavorando su alcune cellule staminali, ne hanno ritagliato il genoma con la tecnica detta “dita di zinco”.
Poi, su un primo gruppo di topi da laboratorio hanno introdotto delle cellule staminali che hanno mutato il sistema immunitario. Un secondo gruppo, invece, è stato solo sottoposto ad osservazione. In seguito, tutti e due i gruppi sono stati infettati con l’Aids.
Dopo 12 settimane, il sistema immunitario del primo gruppo ha mantenuto la forza iniziale, mentre gli anticorpi dei topi che non avevano ricevuto le cellule staminali si erano indeboliti.
Il team della Cannon ora spera di utilizzare questa tecnica sugli esseri umani, lavorando direttamente sulle cellule del sistema immunitario.
Germana Carillo